Le imprese: "Ora rimborsi per tutti"

Il mondo produttivo plaude alla svolta decisa dal centrodestra. Manovra, ecco i nodi

Le imprese: "Ora rimborsi per tutti"

«Ora speriamo che le nostre istanze siano fatte proprie dai partiti del centrodestra che hanno votato lo scostamento di bilancio perché sono le partite Iva, gli autonomi, i professionisti che hanno salvato il Paese e ora non possono essere dimenticati». Il segretario generale di Confartigianato, Cesare Fumagalli, è fiducioso che il nuovo corso impresso da Forza Italia, lega e fratelli d'Italia alla manovra e al dl Ristori possa tradursi in atti concreti di sostegno alle piccole e medie imprese, le più colpite dalla crisi post-pandemia. Per il momento, invece, restano in attesa associazioni come Confindustria e Confcommercio: aspettano che il dl Ristori-quater sia messo nero su bianco nel Consiglio dei ministri domani.

«Le aziende - aggiunge Fumagalli - hanno bisogno di sapere che ci saranno ristori senza condizioni se non l'aver subito una perdita di fatturato, senza più l'Odissea dei codici Ateco, di zone rosse e gialle e così via». Un caso emblematico, infatti, è quello dei produttori di abiti da sposa: senza cerimonie i ricavi sono crollati, ma questa categoria non rientra nei codici Ateco beneficiari dei ristori.

Il rinvio delle tasse al 30 aprile? «È positivo perché amplia la soglia di fatturato da 5 a 50 milioni di euro, anche se molte imprese hanno già versato tasse contributi in scadenza lunedì», conclude Fumagalli ribadendo «l'importanza di una svolta nella politica economica che non si pieghi alle ideologie, ma sostenga le aziende e, soprattutto, garantisca le riaperture in sicurezza attingendo ai fondi del Mes sanitario».

Tutti temi sui quali il centrodestra è già operativo. «Stiamo lavorando assieme per cambiare la legge di Bilancio, proponendo unitariamente come centrodestra delle chiavi di modifica», ha anticipato ieri il responsabile economico di Forza Italia, Renato Brunetta, mettendo in evidenza come il vento sia già cambiato. Una riprova ne è l'accantonamento del bonus di Natale per i cassintegrati, una proposta pentastellata che sarebbe costata 1,6 miliardi e che il vertice di maggioranza con il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ha per ora cassato.

«Non si pagheranno le tasse, i tributi e le cartelle esattoriali per i prossimi 6 mesi e soprattutto si avranno indennizzi subito anche per quelle categorie che fino ad oggi non ne avevano ricevuti», ha osservato Sestino Giacomoni del coordinamento di presidenza del partito azzurro. Altri segnali di cambiamento provengono dalla Camera dove sono stati approvati alcuni emendamenti alla manovra in ottica bipartisan. In commissione Trasporti è stato approvato un emendamento bipartisan per estendere il superbonus del 110% alla cablatura in fibra ottica degli edifici per portare la banda larga direttamente nelle case. In commissione attività produttive, invece, è stata approvata una proposta FI-Fdi per far sì che una quota parte del canone Rai 2020 pagato dalle imprese turistico-ricettive venga considerata versata a titolo di acconto per il 2021, in proporzione ai giorni di chiusura per un costo di 2 milioni di euro.

Una proposta Lega-FI interviene, infine, sulla norma che estende al 2022 il credito d'imposta «formazione 4.0» agevolando anche le spese sostenute per la formazione dei titolari di imprese fino a nove dipendenti (costo annuo di 100 milioni di euro dal 2021 al 2030).

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