"Dovevamo garantire i servizi essenziali". Con questa motivazione, il Campidoglio, per bocca dell'assessora alle Politiche sociali, Francesca Danese, si è difeso dalle evidenze. Quali? Il fatto che il comune di Roma ha continuato a dare appalti alla Coop di Mafia Capitale. Come riporta Huffington Post, infatti, "le società del gruppo La Cascina – la coop bianca coinvolta nell'inchiesta su Mafia Capitale commissariata dal prefetto di Roma Franco Gabrielli il 6 luglio – hanno continuato a stipulare contratti di appalto con l'amministrazione capitolina guidata dal sindaco Ignazio Marino fino allo scorso 25 giugno. Questo, nonostante il fatto che già il 4 giugno quattro manager della cooperativa fossero finiti agli arresti nella seconda tranche dell'indagine condotta dalla procura di Roma.
E nonostante il nome della cooperativa emergesse dalle carte allegate all'inchiesta su Mafia Capitale già dal dicembre 2014: in alcune intercettazioni Luca Odevaine, a giudizio dei pm uno degli uomini di riferimento di Salvatore Buzzi, parlava di tangenti a lui pagate da questa coop per entrare nell'appalto per la gestione del Cara di Mineo, in Sicilia, appalto poi finito commissariato per sospetta corruzione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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