Ignazio Marino si vanta di essere anglofilo doc, come fa sempre la sinistra Kennedy-comunista qui in Italia. Da illustre chirurgo del fegato ha lavorato a Cambridge in Inghilterra e poi a Pittsburgh in America. Dobbiamo imparare dal mondo anglosassone, predica, come predicava ai suoi tempi l'esponente principale della razza Walter Veltroni.
Diciamolo però: caro sindaco, in un paese anglosassone saresti ormai nei guai fino al collo dopo tutto ciò che hai combinato a Roma con la tua Fiat Panda color rosso Ferrari. Provo a immaginare il sindaco di Londra, Boris Johnson, nei guai per una cosa simile. Beh, sarebbe costretto a dimettersi subito.
Il sindaco di un grande città come Roma o Londra non può predicare ai cittadini la politica delle Ztl e delle bici, con tutti i disagi quotidiani derivanti, e poi fregarsene personalmente, specialmente se di sinistra come è Marino. Innanzitutto per ipocrisia. Per evitare problemi simili Boris gira sempre, of course , in bici, o altrimenti in auto blu. Mica scemo.
Il sindaco rosso di Roma invece è superbo, e forse (si vedrà) colpevole di alcuni reati penali. Le multe sono un cosa, ma tutto ciò che avrebbe combinato dopo è ben altra cosa.
Il caso della sua macchina paparazzata mi fa ricordare quello del ministro dell'Energia e del Cambiamento del clima, Chris Huhne, costretto a dare le dimissioni dal governo inglese nel febbraio 2012. Huhne è del partito Lib-dem (versione inglese del cattocomunismo) che fa parte della coalizione dei Tory di David Cameron.
Nel 2011 la stampa di sua maestà (Il Daily Mail e il Sunday Times ) svelarono che nel 2003 Huhne aveva convinto Vicky Pryce, sua moglie, economista nata in Grecia, a rinunciare ai suoi punti sulla patente per un eccesso di velocità commesso del marito. Mrs Huhne aveva dichiarato alla polizia: «C'ero io al volante quel giorno». Quasi 10 anni dopo la Pryce confessò tutto alla stampa. Di conseguenza, sia lui sia lei furono processati per « perverting the course of justice », un reato penale simile a quello di falsa testimonianza qui in Italia.
Prima del processo Huhne fu costretto a dare le dimissioni anche da deputato. Alla fine ammisero la loro colpa e furono condannati a otto mesi di carcere (ci rimasero per due mesi). Il caso del sindaco di Roma è un po' diverso. Non pagare le multe non è un reato penale in sé. Ma raccontare delle frottole in proposito come ha fatto il sindaco, o così pare, probabilmente lo sarà.
Ma questo sindaco crede di essere intoccabile? Già quando era in America, a Pittsburgh nel 2002, finì nei guai per dei rimborsi spese allegri. Si trattava di un cifra di 8mila dollari e fu costretto a dimettersi dall'University of Pittsburgh Medical Center e anche dall'Ismet, il centro trapianti di Palermo che dirigeva. Marino parla oggi, come ha parlato nel 2002, di un complotto per farlo fuori. Anche l'inglese Chris Huhne continua a fare la stessa cosa ancora oggi, come un pappagallo. Nessuno lo ascolta. Huhne è un uomo finito. Ed è giusto così.
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