Inietta insulina al figlio per farlo ammalare

Inietta insulina al figlio per farlo ammalare

Madre amorevole e devastante matrigna. Sono i due volti di un'infermiera professionale di Torino, che per mesi ha somministrato massicce dosi di insulina al figlio di quattro anni, per farlo star male senza però ucciderlo.

La donna, 42 anni, arrestata ieri dai carabinieri con l'accusa di tentato omicidio, secondo la procura potrebbe soffrire della «sindrome di Münchhausen», una patologia psichiatrica che l'avrebbe portata a provocare un profondo stato di sofferenza nel figlio per farlo sentire più vicino a lei e attirare l'attenzione dei medici. A valutarlo dovrà essere una perizia, affidata dal pm Patrizia Gambardella al medico legale Roberto Testi. Sta di fatto che gli ultimi cinque mesi sono stati una via crucis per il bambino, vivo per miracolo.

La mamma, A.M. residente nel Torinese, gli iniettava continuamente insulina, per indebolirlo, tenendolo in uno stato di semincoscienza. Più di una volta il paziente era stato ricoverato presso il Santa Margherita, dove i medici avevano accertato patologie sempre diverse, ma gravi. L'ultima volta, però, i sanitari si sono insospettiti, perché il bimbo oltre a presentare un edema cerebrale, non dava segni di miglioramento, anzi peggiorava ogni volta che la madre lo andava ad assistere. Con il nullaosta della Procura, allora, sono state posizionate videocamere nella stanza del piccolo. E si è visto chiaramente che la donna, pensando di non esser controllata dai colleghi, inseriva nella flebo dosi di insulina. Per A.M. sono scattate le manette e ieri è stata ascoltata dai magistrati, che la tengono in isolamento, in attesa di capire se realmente è affetta della «Sindrome di Munchausen», un fenomeno di abuso diffuso ma sommerso, esercitato quasi esclusivamente dalle madri che arrecano danni fisici ai figli attraverso l'utilizzo di farmaci, per appagare il loro desiderio inconscio di mettere in atto un dramma personale e rinforzare la loro relazione con medici o ambiente ospedaliero. Si tratta di donne apparentemente molto attente verso i propri bambini e pertanto insospettabili.

Nei prossimi giorni verrà fatta anche una perizia sul piccolo, perché i sanitari vogliono valutare da quando durava la somministrazione di insulina. Ma ci vorrà molto tempo per valutare se questa gli abbia creato danni permanenti.

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