Il terrore arriva fin sotto il Big Ben, e porta il nome di Khalid Masood. «Un anno dopo Bruxelles, c'è Londra, e la lista degli obiettivi non è esaurita - commenta da Washington Edward Luttwak, esperto di strategia militare e consulente della Casa Bianca - L'attentatore di Westminster era noto ai servizi di sua Maestà, il che evidenzia una falla già riscontrata in Belgio e Francia. È un gigantesco problema per il controterrorismo europeo».
Si riferisce al «lupo solitario» schedato e a piede libero?
«I servizi europei, con l'eccezione di quelli italiani, sono specializzati nella compilazione di dettagliate biografie, schedano i soggetti a rischio radicalizzazione lasciandoli però indisturbati sul territorio nazionale. Dovrebbero arrestarli, se non è possibile deportarli altrove oppure seguirli come la loro ombra e non di nascosto. Da oggi in poi sarai pedinato ovunque, in ogni momento, questo metodo funziona pure da dissuasivo: in molti, messi sotto sorveglianza ininterrotta, decidono di partire».
Perché s'interviene ad attentato compiuto?
«È la logica del giorno dopo. Sono contrario all'allarmismo, è più probabile che lei scivoli sotto la doccia e non che muoia in un attentato terroristico. Tuttavia gli europei vivono sotto la minaccia permanente di fanatici drogati di dottrina islamica che si fanno esplodere o investono la folla. Per garantire la sicurezza la prevenzione è cruciale. I terroristi vogliono ammazzare, vanno presi sul serio».
Il primo ministro Theresa May ha annunciato che aumenterà la presenza delle forze dell'ordine.
«Oggigiorno Londra è una città più pericolosa di New York. Gli inglesi ne fanno una questione di prestigio nazionale, la polizia di Westminster va in giro disarmata, è pacchiano afferrare una pistola. Il risultato è che si registrano seri problemi di ordine pubblico. Se siamo in guerra e dobbiamo difenderci, certe abitudini vanno cambiate».
Per la celebrazione dei 60 anni dei Trattati di Roma, nella Capitale c'è una doppia allerta: jihad e black bloc.
«La Comunità europea non è un tema che accende i jihadisti, ma Roma resta la culla mondiale della cristianità. In Italia non si sono registrati a oggi attentati per l'efficacia degli apparati. Gli agenti non si appassionano alle biografie ma agiscono con arresti ed espulsioni, senza attendere il morto. I black bloc invece si autoidentificano come pericolosi e sovversivi, vanno in giro bardati e con armi contundenti, a Washington basterebbero poche autoblindo per neutralizzarli».
Il ministro dell'Interno Marco Minniti sta dimostrando con i fatti di voler usare il pugno di ferro: «Sicurezza è libertà», ha detto.
«Minniti ha acquisito negli anni una expertise in materia di sicurezza e controterrorismo, è un professionista che conosce il mestiere. Fa bene l'Italia a scegliere ogni tanto qualche ministro dotato di competenze specifiche».
Una curiosità: le è piaciuta l'uscita del presidente dell'Eurogruppo sui Paesi del sud che spenderebbero in alcol e donne?
«L'ho trovata divertente ma la realtà è meno allegra: i Paesi mediterranei che non hanno attuato le riforme strutturali continuano a pretendere aiutini dai Paesi del nord. Magari spendessero i soldi in donne: ingenti quantità di denaro sono dissipate nel mantenimento di apparati amministrativi improduttivi e dannosi».
E Donald Trump è aduso a metafore ardite.
«Trump sa essere assai più triviale, mai per caso. Il presidente adopera un linguaggio colorito per lanciare messaggi choc. È un rivoluzionario, si è messo in testa di licenziare una élite americana per sostituirla con un'altra. Vuole sapere com'è andato per davvero l'incontro con la Merkel?».
Trump le ha rifiutato la stretta di mano.
«La cancelliera è entrata nello Studio ovale e con l'aria dell'insegnante che si rivolge all'allievo sciocco comincia a dispensare
lezioni sul global warming, sul valore dell'accoglienza, sulla salute degli animali. A quel punto Trump prende la parola e spiega alla Germania che gli americani non possono pagare per la difesa tedesca. Fine dei giochi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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