Gli investimenti che dovremo imporci

La discussione sul Recovery Fund continua: l'accordo c'è e non c'è. C' è, invece, una celebre frase di John F. Kennedy, che Conte dovrebbe ricordare, con una parafrasi

Gli investimenti che dovremo imporci

La discussione sul Recovery Fund continua: l'accordo c'è e non c'è. C' è, invece, una celebre frase di John F. Kennedy, che Conte dovrebbe ricordare, con una parafrasi. Kennedy diceva non chiedere agli altri, che cosa devono fare per il tuo paese, chiedi a te medesimo che cosa devi fare tu. Gli altri a cui lui si riferiva erano gli altri americani. Parafrasando, Conte sta dicendo agli europei che cosa devono fare per l'Italia, con i soldi del Recovery Fund, ma non dice affatto che cosa intende fare lui, con la quota che dovrebbe esser erogata con prestiti, che da 500 miliardi, nella giornata di eri sono scesi a 390, e con quelli erogata a fondo perso, che nel progetto originario valgono 250 miliardi, che possono ridursi, anche essi. Questi denari, né del fondo per prestiti, né del fondo per erogazioni senza tasso di interesse e senza rimborso, non sono un pasto gratis. Babbo Natale non c'è, per i prestiti, che sono bensì decennali, ma hanno un tasso di interesse, sia pure agevolato, che va pagato ogni anno, e va ad accrescere le poste negative del bilancio, nella parte a cui non corrisponde una nuova spesa a favore degli italiani, ma una spesa a favore dell'estero, che comporta un pagamento tramite il saldo attivo delle esportazioni, se non si vuol accrescere il debito estero.

Le erogazioni a fondo perduto a loro volta derivano da una apposito nuovo Fondo nel bilancio europeo del 2021-2028 che sarà alimentato da imposte ecologiche che gli stati membri applicano al proprio interno o applicheranno al confine esterno all'Europa, come dazi su paesi extracomunitari che inquinano il pianeta in modo eccessivo. L'Italia verserà una quota del 16-18% del totale del Fondo, ma ha dritto a erogazioni per una percentuale molto maggiore. Gli olandesi vogliono controllare che noi spendiamo bene questi euro. Ma siamo noi italiani che per primi abbiano il diritto e il dovere di controllarlo perché il pasto non è gratis e il costo ricade sul futuro. Conte, lui per primo, ha il dovere di dire come intende spendere questi soldi, deve chiedersi che cosa intende fare per gli italiani. E deve dirlo a noi, ossia al nostro paese, maggioranza ed opposizione. Per seguire il monito di Kennedy è necessario che questi euro siano spesi: 1) per investimenti come quelli nei treni ad Alta velocità; nei metro a lunga percorrenza; per quelli nella rete internet fissa e aerea nei porti; nei termovalorizzatori e negli impianti energetici non inquinanti. Investimenti, cioè, che producono ricchezza, riducono l'inquinamento, generano progresso tecnologico, accrescono la produttività, aumentano l'occupazione. E poi investimenti nelle opere pubbliche stradali e portuali e nell'edilizia, che servono alla scuola e alla protezione del nostro patrimonio di beni storici, artistici ed ambientali. 2) per la riduzione di imposte che generano i medesimi effetti.

Come confermano anche i dati resi noti di recente dell'Istat, in Italia è in corso una lenta e costante riduzione di popolazione, con una diminuzione delle nascite (anche degli immigrati che son diventati cittadini italiani) e un deflusso di giovani e persone mature con

una buona qualificazione che vanno all'estero, mentre importiamo capitale umano poco qualificato. A combattere questo fenomeno, in primo luogo, deve servire il Recovery, Fund, onde adempiere ai nostri doveri verso l'Italia.

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