I ministri Roberto Speranza, Luigi Di Maio e Paola De Micheli hanno firmato l'ordinanza che consentirà agli italiani residenti in Italia che hanno necessità di far rientro dalla Gran Bretagna o coloro che abbiamo reale urgenza di poter tornare a casa. Dopo tre giorni di odissea sembra quindi sbloccarsi un'emergenza che, però, getta critiche sul governo per la disorganizzazione con cui è stata gestita la vicenda. Per chi rientrerà, ha spiegato la De Micheli, «il vincolo è che si faccia il tampone in Gran Bretagna e in atterraggio a Fiumicino e Malpensa, che sono attrezzati per farlo anche a chi atterra».
Ma a Londra è il caos, perché tra incertezze e proteste c'è chi ha dovuto dormire in aeroporto perché non aveva un posto dove andare, come Salvatore Manzo, 21enne campano che per tre mesi ha lavorato come corriere. «Mi hanno cancellato il volo - chiarisce - ma il mio contratto è scaduto, non ho più un posto dove stare e allora ho dovuto dormire a Gatwick. Sono venuto qui per guadagnare qualche soldo perché vorrei riprendere gli studi universitari. Gli unici che mi danno informazioni sono quelli del Consolato. Ma chiudere così crea molte difficoltà».
L'avvocato Paola Lo Presti, milanese, non avrebbe dovuto essere a Londra, ma alcuni giorni fa una chiamata l'ha avvertita che la figlia ha avuto un grave incidente. «Si è trattato di una cosa molto seria - chiarisce - Ho assistito mia figlia anche a domicilio. Ora che sta meglio ho ripreso un volo per tornare a Milano da Heathrow. Sarei dovuta rientrare ieri. Dal 20 iniziato però ho iniziato a vedere la notizia voli sospesi in maniera inopinata. Si dovevano organizzare prima. Così come hanno fatto gli altri Paesi. Risulta che persino la Polonia si sia riportata a casa i suoi cittadini. Auspicavo che ci fosse una doverosa e immediata attività di recupero degli italiani bloccati. Ho anche scritto alla Farnesina, ma danno risposte sommarie. È una vergogna».
Lucia Anzalone, beneventana, lavora a Londra, ma è residente in Italia. Ha lasciato il figlio di un anno per un breve periodo alla madre. «Sarei dovuta tornare per riprenderlo - spiega al telefono piangendo -, ma hanno cancellato i voli. Non si rendono conto di che cosa hanno fatto. Che devo fare per tornare da mio figlio? Vendere un rene?».
Camilla Alcini, giovanissima studentessa di filosofia, politica ed economia al King's college sarebbe dovuta tornare perché le è scaduto il contratto di affitto. «Inoltre - chiarisce - sarei dovuta partire per un Erasmus a Parigi che, però, è stato bloccato per il periodo Covid. Così da giorni dormo da un'amica dove ho anche lasciato le mie cose perché non si può rientrare a casa».
Storie di gente che ora lamenta informazioni sommarie da parte dei ministeri. Dalla Farnesina fanno sapere che i casi che avrebbero diritto di rientrare sono circa 2.500 e raccomandano di dare priorità nelle prenotazioni a chi veramente ha necessità di tornare. Ieri sera sulla piattaforma zoom è partita una maratona di un nutrito gruppo di giornalisti italiani che sta dando supporto e informazioni ai connazionali bloccati in Gran Bretagna, soprattutto ai giovani. È anche questo un modo per dare una mano a chi si trova in difficoltà.
I voli dovrebbero ripartire già questa mattina e le prenotazioni si possono fare online sui siti delle principali compagnie aeree in partenza per Fiumicino o Malpensa. Le prime conferme sono già arrivate a chi ha provato ad acquistare il biglietto.
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