Ius soli, il Pd chiede più tempo: "La legislatura prosegua ancora un po'"

Dopo lo stop in Senato, si moltiplicano gli appelli per riesumare lo ius soli. Cappato a Mattarella: "Non sciolga le Camere". E il Pd: "La legislatura prosegua". Barricate di Forza Italia

Ius soli, il Pd chiede più tempo: "La legislatura prosegua ancora un po'"

"Per una buona causa, la cittadinanza (ai figli degli immigrati, ndr), la legislatura può proseguire per qualche giorno". L'appello al premier Paolo Gentiloni arriva dal vice presidente del Partito democratico, Barbara Pollastrini. Che, poi, chiede anche un impegno a Matteo Renzi per portare a casa lo ius soli. "Con coraggio - chiede - si ricorra al voto di fiducia". Il pressing targato Pd arriva in seguito alla pubblicazione di una lettera aperta del movimento "Italiani senza cittadinanza" che è tornato a sollecitare il via libera della legge ormai destinata all'oblio. Specie dopo la mancanza del numero legale al Senato nell'ultima seduta prima della pausa natalizia.

Da ultimo, mancato, impegno di questa legislatura a primo terreno di scontro per la campagna elettorale che si aprirà tra pochi giorni. Se, infatti, sabato scorso il Senato ha fatto mancare il numero legale condannando la legge sulla cittadinanza, tra i partiti non si placano le polemiche. "Talvolta - si legge nello scritto inviato a Mattarella - le autorità di un Paese democratico sono chiamate dalla storia a promuovere leggi che possono apparire divisive ma che in realtà sono necessarie a potenziare gli anticorpi e a creare argini contro la deriva di forze antidemocratiche e destabilizzanti - continua il movimento 'Italiani senza cittadinanza' - on lasciateci soli ancora una volta". La lettera aperta del movimento, che conta un milione di giovani residenti in Italia ma senza cittadinanza, la maggior parte nati nel nostro Paese, ha riaperto lo scontro politico. E, ovviamente, il Pd cerca di saltare sul carro per evitare di perdere altri voti, anche visto l'avvicendarsi del voto.

Già nei giorni scorsi Marco Cappato, leader dell'associazione Coscioni, aveva chiamato in causa anche il capo dello Stato: "Non mi è chiara la fretta di Sergio Mattarella di sciogliere le Camere, senza regole decenti per la raccolta firme e con provvedimenti importanti come lo ius culturae che potrebbero essere approvati - scriveva su Twitter la vigilia di Natale - non vede l'ora che il nuovo caos prenda il posto del vecchio caos?". Anche il Pd si affretta a chiedere più tempo per approvare la legge sulla cittadinanza facile. "C'è meno di uno spiraglio però io dico: 'continuiamo a cercare'", ha commentato la Pollastrini rinnovando l'appello a Gentiloni e a Renzi: "Perchè per una buona causa, la cittadinanza, la legislatura può proseguire per qualche giorno e perché con coraggio si ricorra al voto di fiducia".

Per il centrodestra si tratta di una richiesta irricevibile. In prima battuta, come spiega Giorgio Silli di Forza Italia, "per ogni straniero residente in Italia ed integrato ve ne sono dieci che non lo sono affatto e per i quali la concessione della cittadinanza costituirebbe un fatto grave e dannoso". In secondo luogo, perché "lo Ius soli non è il genere di questione che possa essere affrontata in fretta e furia, senza un pensiero approfondito e, soprattutto, cercando di resuscitare una legislatura che tende finalmente a decedere".

Anche per Roberto Calderoli si tratta soltanto di "appelli a tempo scaduto" e "lacrime di coccodrillo". "Nessuno deve farsi commuovere dagli appelli degli aspiranti 'nuovi italiani' - continua il leghista - questi ragazzi seguano il loro percorso e si conquistino questo diritto".

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