Ci sono le infrastrutture elettriche ucraine tra gli obiettivi principali dell'esercito russo, che dal 10 ottobre ha effettuato più di 300 attacchi aerei mirati con l'obiettivo di ridurre la capacità elettrica di Kiev. Come annunciato da Zelensky giorni fa, in una sola settimana un terzo delle centrali è stato distrutto dai bombardamenti. E ieri, intervenendo al vertice Ue, il presidente ucraino si è detto preoccupato per le minacce russe contro quella di Kakhovka e la sua diga.
Una strategia, quella di Mosca, che comincia a farsi sentire perché il governo ucraino è stato costretto ad imporre dei limiti a livello nazionale all'utilizzo dell'elettricità. L'obiettivo è quello di ridurre del 20 per cento il consumo di energia nel Paese. La popolazione, secondo il ministro dell'Energia ucraino, Herman Halushchenko, avrebbe risposto positivamente all'appello: «Vediamo una diminuzione volontaria, ma quando non è sufficiente siamo costretti a ricorrere a chiusure forzate». Ieri le autorità di Kiev hanno stabilito un black-out di 4 o di 8 ore, a seconda delle strade, per risparmiare corrente, mentre la compagnia di energia ucraina ha invitato i cittadini a caricare tutti i dispositivi elettronici in previsione di eventuali interruzioni. Nella regione di Kiev, in particolare, è stata segnalato un crollo dell'80% rispetto ai livelli ordinari della connessione internet e nella notte tra domenica e lunedì è stato necessario introdurre black-out a rotazione.
Tra le fila dell'esercito ucraino cresce intanto la preoccupazione per la minaccia di una nuova offensiva russa condotta dal territorio della Bielorussia, dopo la creazione nei giorni scorsi di una forza militare congiunta tra gli eserciti di Mosca e Minsk. Seppure le autorità bielorusse abbiano assicurato che tale forza avrebbe solo scopi difensivi, Oleksiy Gromov, alto responsabile dello Stato maggiore di Kiev, teme l'intensificarsi della «retorica aggressiva dei dirigenti militari e politici della Russia e della Bielorussia». Le prossime sei settimane potrebbero essere decisive per gli ucraini. Questa la finestra temporale stimata dall'intelligence Usa per guadagnare terreno contro il nemico russo se le truppe di Kiev riusciranno a continuare la pressione nel sud e nel nordest del Paese prima che il terreno fangoso e il maltempo costringano le truppe a fermarsi e a riorganizzarsi. Secondo gli 007 americani è difficile prevedere un cedimento significativo tra le forze russe tale da consentire a Kiev di riprendersi un'altra grande fetta di territorio, ma singole unità di Mosca potrebbero cedere di fronte alla continua pressione ucraina, permettendo a Kiev di riconquistare cittadine nel Donbass e potenzialmente anche Kherson, snodo chiave della regione, dove sta proseguendo l'evacuazione dei civili. Mentre a Lyman, città dell'Ucraina orientale da poco riconquistata dall'esercito ucraino, sono stati rinvenuti i corpi di 111 civili e di 35 militari in alcune trincee e tombe senza nome. Ritrovamento che va ad aggiungersi alle 25 fosse comuni già trovate.
Per quanto riguarda la questione dei droni iraniani usati negli attacchi contro i civili in Ucraina, ieri l'Unione Europea ha approvato un nuovo pacchetto di sanzioni. Un intervento a stretto giro che è stato criticato da Mosca. Il ministero degli Esteri russo ha infatti accusato l'Occidente di fare «pressione» su Teheran. «Washington sta mobilitando i Paesi della Nato e dell'Ue perché sostengano la sua posizione», ha detto la portavoce del ministero, Maria Zakharova.
Citando due dirigenti americani, il Washington Post scrive che gli Usa starebbero esaminando i rottami dei droni iraniani usati dai russi in Ucraina per aumentare le loro conoscenze sulle armi kamikaze lanciate contro infrastrutture chiave del Paese. Informazioni che potrebbero rivelarsi utili per abbatterli prima che raggiungano i bersagli.
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