L'accoglienza della 'ndrangheta. "Ai profughi il cibo per i maiali"

Alle cosche i milioni per il Cara di Isola capo Rizzuto. Blitz dell'antimafia: 68 arresti. In manette anche un prete

L'accoglienza della 'ndrangheta. "Ai profughi il cibo per i maiali"

Prima era un postulato, adesso è un teorema. Dimostrato. Sbarchi infiniti, migranti, centri d'accoglienza, mafia e politica (anche se finora solo sfiorata dalle indagini): un business di «mercanzia umana» e derivati che vale milioni di milioni. E che tutti unisce, uomini di Chiesa compresi.

Ci hanno messo quasi dieci anni i carabinieri del Ros per dimostrarlo. Ad aiutarli Guardia di finanza e polizia, in un'indagine monstre, battezzata «Jonny», nome in codice del maresciallo che la cominciò dieci anni or sono indagando sulla cosca degli Arena e morto qualche mese fa ad appena 47 anni, stroncato da una malattia. Ad un passo dal traguardo.

Ieri, i suoi colleghi lo hanno onorato, smantellando una delle più potenti 'ndrine di Calabria e spedendo in cella 68 persone (altre 16 sono indagate). Mafiosi, imprenditori piccoli e grandi, persino un prete «affiliato» e soprattutto Leonardo Sacco, governatore della «Fraternita di Misericordia», l'Ente che gestisce il Cara di Isola di Capo Rizzuto, il centro d'accoglienza più grande d'Europa, 1216 posti profughi di fronte all'aeroporto di Crotone. Lui, presidente anche della Confraternita Interregionale della Calabria e Basilicata, a dispetto delle inchieste che da tempo avrebbero dovuto farlo tremare, su Facebook esibiva un'istantanea con il ministro Alfano, foto scattata quando Angelino era responsabile dell'Interno.

Un amico dei potenti Sacco, trasversalmente: politici, manager e malavitosi, personaggio capace di trasformare l'emergenza sbarchi in un affare milionario per la sua associazione. Incamerando denari pubblici, fondi europei, appalti da ridistribuire ai soci della cosca Arena, ovvero la 'ndrangheta che in questa parte dello Ionio detta legge. Almeno 103 milioni d'euro, destinati all'assistenza dei migranti ospiti del Cara della cittadina sono stati in buona parte «dirottati».

Esemplificativa una frase del procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri: «Le società incaricate del catering consegnavano un pasto su tre. Un migrante mangiava, altri due no. Abbiamo filmato anche la qualità del cibo: noi di solito quel cibo lo diamo ai maiali. C'erano delle società create appositamente per rifornire i pasti e con questi soldi hanno comprato cinema, teatri, decine di appartamenti, macchine e barche di lusso, terreni». Cinquecento, tra carabinieri poliziotti e finanzieri, ieri hanno sequestrato beni e contanti per circa 84 milioni di euro. Pesanti le accuse formulate dai magistrati dell'antimafia che delineano una gestione tanto allegra, quella del Cara di Isola, da consentire al prete arrestato, don Scordio, di intascare, nel solo 2007, 132mila euro a titolo di rimborso per l'assistenza spirituale che avrebbe reso agli ospiti della struttura. Sarebbe stato proprio lui, parroco della Chiesa di Maria Assunta - secondo l'accusa - il «gestore occulto» della Confraternita della Misericordia. «Scordio - spiega la Dda - risulta l'organizzatore di un vero e proprio sistema di sfruttamento delle risorse pubbliche destinate all'emergenza profughi, riuscendo ad aggregare le capacità criminali della cosca Arena e quelle manageriali di Leonardo Sacco al vertice dell'associazione benefica, da lui fondata». Sul fronte «imprenditor-criminale» gli Arena avevano di fatto monopolizzato la gestione dei servizi del Cara, in primis la ristorazione, prima grazie alle procedure d'emergenza imposte dal massiccio flusso di migranti, poi grazie alle gare vinte attraverso una società, la Miser srl, controllata dalla cosca e sequestrata dagli investigatori. Un dominio esercitato da almeno un decennio.

Gli introiti erano tanto imponenti da aver indotto il clan a firmare una «pax» mafiosa dopo anni di conflitto armato con un altra cosca, pur di spartire il denaro, e mantenendo così, al potente casato malavitoso, libertà d'azione anche nei suoi settori più tradizionali d'interesse, come la gestione delle estorsioni su tutta la fascia ionica crotonese e catanzarese, la droga ed in quello più innovativo delle scommesse on line.

Ma ormai si sa, l'economia viaggia sulla pelle dei migranti. E di chi paga le tasse.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica