Una grande manifestazione di piazza per esprimere la propria solidarietà ai migranti che cercano accoglienza nel nostro Paese e nel resto d'Europa. È questo l'appello lanciato dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, candidato alla segreteria del Pd per porre fine allo strapotere del segretario uscente Matteo Renzi.
In un'intervista a La Stampa, il Guardasigilli "chiama" la dimostrazione come gesto in grado di "dare senso politico alle primarie": "È una sfida che lancio a tutto il partito, facciamola presto. Usiamola per fare diventare le primarie un grande momento di partecipazione". Orlando teme infatti, per sua esplicita ammissione, che ai gazebo possano presentarsi poche persone, confermando il trend discendente che da anni ormai segna l'affluenza alle primarie del Partito democratico e del centrosinistra.
E insieme alla marcia per i migranti, il ministro della Giustizia prova ad elencare i punti chiave del suo programma per la scalata al Nazareno: "Una rottura molto netta col liberismo e un'adesione esplicita a una prospettiva di centrosinistra. Il populismo - spiega - si nutre dell'incapacità della politica di affrontare la questione sociale."
Importante anche quello che Orlando chiama "il nodo delle alleanze": su questo tema il titolare del dicastero di via Arenula non teme di richiamarsi apertamente all'esperienza dell'Ulivo, sottolineando la necessità di un dialogo fra "un centro riformista e una
sinistra riformista". Certo, ad una condizione ben precisa: non vuol più sentir parlare di uomini soli al comando. "Prima la coalizione, poi la scelta del candidato con le primarie". Come nella miglior tradizione di sinistra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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