A Lampedusa sbarcano in 1.400: isola al collasso. In Libia scalpitano altri cinquantamila

"Nel fine settimana sono partiti dalla Libia oltre 2000 migranti. Era accaduto anche il weekend precedente. In nove sbarchi a Lampedusa e altri che ci aspettiamo sfioreremo le 1500 persone"

A Lampedusa sbarcano in 1.400: isola al collasso. In Libia scalpitano altri cinquantamila

«Nel fine settimana sono partiti dalla Libia oltre 2000 migranti. Era accaduto anche il weekend precedente. In nove sbarchi a Lampedusa e altri che ci aspettiamo sfioreremo le 1500 persone. Stiamo raggiungendo numeri record, simili a quelli del 2016-2017 quando in un anno sono arrivati più di 100mila migranti». L'allarme viene lanciato dalla stessa fonte del Giornale, in prima linea sul fronte del mare, che aveva perfettamente previsto l'ondata estiva. E da Tripoli le nostre antenne fanno notare che «i trafficanti stanno spostando con camion e autobus i migranti da un porto ad un altro, considerato più sicuro per le partenze. Per loro sono solo merce di scambio».

Non a caso barche e gommoni delle ultime 48 ore sono salpate quasi tutte da Zwara, ad ovest di Tripoli, uno degli hub dei trafficanti di uomini. Le partenze ad est della capitale, vicino a Misurata, erano diminuite ed i migranti spostati e «venduti» ai trafficanti degli altri hub come Zwara. Adesso, però, «ci sono informazioni che le partenze potrebbero riprendere anche da Garabuli fra Tripoli e Misurata».

Le Nazioni unite dichiarano che gli stranieri in Libia sono 600mila, non tutti pronti a partire verso l'Italia. Fra i 50mila e 100mila, costituirebbero il serbatoio umano dei trafficanti. «L'ultima battaglia in Ciad ha provocato una nuova ondata di persone in arrivo dal sud per imbarcarsi verso l'Italia» spiega la fonte a Tripoli. In aprile i ribelli che hanno i loro santuari nella Libia meridionale hanno passato il confine. Sul campo di battaglia è morto il presidente cadiamo Idriss Deby, padre-padrone del paese. Guerriglieri in rotta e anche civili delle zone dei combattimenti sono fuggiti in Libia affidandosi ai trafficanti.

Da gennaio fino a venerdì sono arrivati in Italia 10.725 migranti, in gran parte dalla Libia (oltre il doppio lo stesso periodo del 2020 e 12 volte in più rispetto al 2019). A questo numero vanno aggiunti i 1400 sbarcati a Lampedusa e gli altri che starebbero arrivando ancora in mare. Alarm phone, il centralino dei migranti, ha segnalato 231 persone su tre imbarcazioni in zona di soccorso maltese e un altro gommone con 97 a bordo più vicino alla Libia. «La Valletta, come sempre, non ha mosso un dito, nonostante i migranti siano passati per le loro acque di ricerca e soccorso» denuncia la fonte del Giornale. Anche un barcone in legno con 350 persone a bordo, che non si vedeva da anni, ha navigato sotto il naso dei maltesi approdando a Lampedusa.

La criminalizzata Guardia costiera libica, nonostante l'ultimo venerdì prima della fine del Ramadan, è intervenuta intercettando fra i 600 e 800 migranti. Da gennaio ne hanno fermati quasi 7mila. In pratica fanno il lavoro sporco per noi con sole 3 motovedette funzionanti delle 6 donate dall'Italia. Le altre sono in cantiere per lavori. Il governo italiano non ha il coraggio di onorare i patti consegnando le nuove motovedette promesse ai libici. «Se non appoggiamo con decisione la Guardia costiera libica sarà un'estate disastrosa dal punto di vista degli sbarchi» spiega la fonte del Giornale.

Le Ong sono pronte a schierarsi di fronte alle coste libiche. Nave Ocean Viking dei francesi di Sos Mediterranee è in quarantena dopo aver sbarcato anche migranti infetti. Poi ripartirà verso la Libia. Sea watch 4, dei talebani dell'accoglienza tedeschi, che ha portato in Italia pochi giorni fa 455 migranti, è sotto fermo amministrativo non essendo adibita al soccorso. La portavoce Giorgia Linardi attacca: «La situazione attuale sottolinea chiaramente la volontà di perseguire la linea di blocco delle navi umanitarie lasciando il Mediterraneo centrale completamente sguarnito, anche dopo le tragedie delle ultime settimane che sono state teatro di morti e respingimenti illegali di centinaia e centinaia di persone». In realtà non è così.

Dalla Spagna è pronta a salpate Open arms e Aita Mari è già in navigazione. Le navi delle Ong del mare in due-tre giorni di navigazione saranno davanti alla Libia ed i trafficanti lanceranno i gommoni per il passaggio sicuro fino in Italia.

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