Chi si è meritato il podio dei peggiori nella settimana prima delle elezioni? La lista è lunga e non è affatto facile scegliere ma, visto che la medaglia d'oro va assegnata, ecco che non possiamo non far salire sul gradino più alto l'antagonista Roberto Saviano. Segue, a pieno titolo, il tedesco Enrico Letta. E dulcis in fundo Marco Damilano che dal suo sgabuzzino si è messo a sparare contro il centrodestra. Inauguriamo così, con loro tre, la nuova rubrica del Giornale.it.
Al primo posto del nostro podio, dicevamo, troviamo Roberto Saviano. Lo scrittore ha approfittato dei disordini causati dai centri a-sociali di Palermo per attaccare Giorgia Meloni: "Ecco - ha scritto sui social - iniziamo a vedere come sarà la gestione del dissenso sotto regime fratellista". Un corto circuito che spazza via la realtà. Quello che sogna l'autore di Gomorra è un Paese in cui antagonisti e no global possono zittire chi non la pensa come loro. Sogna un Paese non democratico. Insomma, più che un sogno un vero e proprio incubo.
Al secondo posto non poteva mancare Enrico Letta. Il segretario dem volato a Berlino si è fatto incoronare dai tedeschi come leader giusto e saggio, uomo ideale per guidare l’Italia. E dalla Germania ha attaccato... rullo di tamburi... la Meloni. Stesso copione di Saviano. L'accusa mossa alla leader di Fratelli d'Italia? Il fascismo ovviamente. Già che si trovava in Germania avrebbe potuto chiedere conto ai suoi alleati socialisti del doppio gioco che stanno facendo sulla gas in Europa. Non lo ha fatto. Ha preferito barattare l'interesse nazionale per un mero tornaconto personale.
Al terzo e ultimo posto ecco Marco Damilano che, dallo sgabuzzino affidatogli da Viale Mazzini, dove va in onda tutte le sere su Rai3, fa campagna elettorale per la sinistra. Questa settimana ha aperto il microfono a Bernard-Henri Lévy che, senza contraddittorio, si è messo a gettare fango sul centrodestra e ha detto che "non bisogna sempre rispettare l’elettorato".
Una grande lezione di democrazia. Eh sì, passano gli anni, cambiano i governi, ma la Rai resta sempre la stessa. E noi continuiamo a pagare il canone per sorbirci questi linciaggi a senso unico.A sabato prossimo per un altro podio... dei peggiori.
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