Un appello disperato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, firmato da quattrocento piccoli proprietari di casa (pensionati, cassintegrati, famiglie in difficoltà economica, gente che ha l’unica colpa di aver comprato una casa magari con sacrifici, con i risparmi di una vita o con un mutuo gravoso sulle spalle che ora non sa più come pagare), stremati da nove mesi di esproprio. Perché questo è di fatto il blocco degli sfratti, deciso dalla maggioranza di governo con il divieto, per legge, di mandare via l’inquilino che non paga l’affitto, una norma partorita a marzo, e poi prorogata addirittura fino al 31 dicembre. Un regalo ai furbetti dell’affitto, i professionisti dell’occupazione di case altrui che approfittano delle lungaggini per vivere in case altrui gratis. Già lo sfratto in tempi normali ha tempistiche non veloci, ma a questo si è aggiunto lo scudo governativo per gli inquilini morosi, una lesione dei diritti dei piccoli proprietari, che ora sono angosciati perché c’è al Senato un emendamento al dl Ristori, firmato da sei senatori grillini (tra cui Emanuele Dessì, il senatore protagonista dello scandalo perché occupa una casa popolare a Frascati), che vorrebbe prolungare il loro incubo, prorogando ulteriormente l’esproprio statale delle loro case fino a marzo. Per mesi e mesi i proprietari hanno subito in silenzio, ma di fronte a questo ulteriore affronto hanno deciso di reagire facendo sentire la loro voce, scrivendo e contattando le istituzioni, a partire da quella più importante, il Quirinale, garante della Costituzione e quindi anche della pari dignità sociale di tutti i cittadini, non solo di una parte a spese di un’altra.
Perciò la portavoce del gruppo “Rivogliamo la nostra casa”, Marta Magistrelli, ha scritto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Egregio Presidente, rappresento un numeroso gruppo di piccoli proprietari immobiliari, i quali da un anno a questa parte stanno subendo le gravissime ricadute del blocco degli sfratti approvato dal Governo nel marzo 2020. La sua funzione di garante della Costituzione ci ha spinti a scriverLe quest’appello, per esortarla ad intervenire in ciò che può essere facilmente definita un’iniqua e arbitraria espropriazione della proprietà privata da parte dello Stato italiano, poiché sono troppi mesi che i nostri diritti vengono calpestati nel (quasi) totale silenzio delle istituzioni”. Poi la portavoce dei piccoli proprietari danneggiati (che sono decine di migliaia in Italia) parla del tentativo di un gruppetto di eletti M5s di far passare l’ennesima proroga dell’esproprio, generalizzata e indiscriminata, un salvacondotto per gli inquilini disonesti “approfittatori e in alcuni casi persino benestanti (e che addirittura in alcuni casi godono di sussidi statali)”, che perciò è “totalmente priva di giustificazione morale e legale”. Poi aggiunge: “Ho sentito dire che in questo modo si vogliono proteggere "le fasce più deboli": dunque i cittadini che hanno speso i risparmi di una vita, accendendo ingenti mutui, per comprare una casa e che ad oggi pagano IMU, tasse sulla locazione non percepita (sic!), spese condominiali degli affittuari che non pagano, oltre all'affitto per avere un posto dove vivere, non rappresentano forse una fascia abbastanza debole e degna di tutela dopo un anno di privazioni dettate da misure peraltro di dubbia costituzionalità?”.
L’appello al capo dello Stato è corredato da una lunghissima lista di firme, “come vedrà trattasi di tantissime storie di cittadini onesti che pagano le tasse e che vorrebbero solo riavere la propria casa, acquistata con immensi sacrifici e requisita dallo Stato. Siamo certi che interverrà per porre fine a questo scempio e rimaniamo a disposizione per un dialogo diretto con le istituzioni ove necessario”. La moral suasion di Mattarella sarebbe fondamentale, anche se l’orientamento della maggioranza (Pd e Iv in particolare) sembra già essere quello di bocciare l’emendamento demagogico e illberale dei grillini e di trovare altre soluzioni, che siano a carico dello Stato e non scaricate su una categoria di cittadini trattati da ammortizzatori sociali. Sarebbe un segnale di giustizia verso una maggioranza di italiani che non sono abituati a protestare e gridare nelle piazze, ma che stavolta sarebbero pronti a farlo.
E sul blocco sfratti, ilGiornale.it, aveva già richiamato, qualche settimana fa, l'attenzione del governo. Abbiamo infatti raccolto le testimonianze di centinaia di proprietari di casa che ci avevano scritto per protestare contro un vero e proprio esproprio varato per decreto. Tra le storie che avevamo raccontato c'erano quelle di diversi pensionati che hanno visto andare in fumo la rendita da un affitto dopo che, con tanti sacrifici, avevano acquistato una seconda casa. Ma anche le disavventure di chi aveva perso il lavoro e contava sulle entrate di un locale dato in locazione per provare a superare il buio della crisi Covid. Inoltre avevamo anche mostrato tutte le perplessità dei giuristi e delle associazioni di categoria, Confedilizia in testa, sulla costituzionalità di un simile provvedimento.
Le vostre storie sono poi state inviate a Palazzo Chigi per ottenere una reazione dall'esecutivo. Ma da Roma solo silenzio. Ora tocca al Colle intervenire per porre rimedio ad un attacco in piena regola al principio della proprietà privata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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