Lavoro, Renzi avverte: "Dopo la direzione tutto il Pd si adegui"

Il capo del governo: "Non è pensabile che ci siano poi dei momenti in cui ci si ferma e ci si tiri indietro. Noi siamo per parlare con tutti, ma ci sono cose che in Italia vanno fatte"

Matteo Renzi durante l'intervento in Senato del 17 settembre 2014
Matteo Renzi durante l'intervento in Senato del 17 settembre 2014

"C'è una discussione" interna al Pd sulla riforma del lavoro "da quando son partito che io rispetto e che può aiutare a uscire su una posizione più forte. Quello che è chiaro è che non è pensabile che ci siano momenti in cui uno si ferma e si tira indietro. Noi siamo per dialogare con tutti ma ci sono della cose che in Italia vanno fatte. È un problema di dignità della politica". Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a margine della 69esima sessione dell'Assemblea generale delle Nazione Unite a New York, torna a parlare della riforma del lavoro e del dibattito interno al Partito Democratico.

"Lunedì ci si ascolta, si decide e si va tutti insieme. Non è pensabile che ci siano poi dei momenti in cui ci si ferma e ci si tiri indietro. Noi siamo per parlare con tutti, ma ci sono cose che in Italia vanno fatte". Il capo del governo poi aggiunge: "Ci sono alcune cose in Italia che vanno fatte: la riforma della Costituzione, la legge elettorale, una radicale riforma della Pa, la riforma della giustizia e quella del lavoro che è irrinviabile".

Renzi ha poi lanciato l'ennesima stoccata ai dissidenti interni: "Le persone della sinistra, leader della mia parte politica e non della destra, pensano che va ad ogni costo

style="line-height: 1.538em;">mantenuto lo Statuto dei Lavoratori e che questo è l’unico modo per essere uomini di sinistra. Invece bisogna cambiare l’approccio sul lavoro.

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