Dopo l’esultanza del Ministro Luigi Di Maio sull’aumento dell’occupazione in Veneto, emergono le prime preoccupazioni dalla lettura dei dati del report di Veneto Lavoro, ente strumentale della Regione; nel 2018 i contratti a tempo indeterminato sarebbero aumentati, difatti, di 30.700 unità, ma il personale sarebbe composto, in buona parte, da nuovi dipendenti di agenzie interinali che, attraverso lo Staff leasing, sono stati ricollocati nelle medesime aziende per cui avevano prestato servizio, in precedenza, come lavoratori a tempo determinato.
Più volte le associazioni di categorie avevano espresso la preoccupazione che potessero verificarsi pratiche di questo genere e, nei fatti, il meccanismo è abbastanza semplice. Si tratta di un escamotage per aggirare le restrizioni previste nella legge 96 del 9 agosto 2018: chi aveva prestato servizio in aziende e non era passato a tempo indeterminato per effetto del Decreto dignità, è stato assunto dalle agenzie interinali per poi tornare, attraverso lo Staff leasing, a operare nello stesso luogo di lavoro da cui proveniva. Una sorta di “partita di giro”.
Se la crescita delle assunzioni a tempo indeterminato rappresenta, di certo, una buona notizia per i lavoratori interessati, il rischio di passare da una condizione di precarietà a un’altra di incertezza aziendale è, però, possibile.
Difatti, le agenzie interinali, che in buona parte dei casi hanno assunto dei lavoratori per “accontentare” i propri clienti, si troveranno un eccesso di manodopera che potrebbe ricadere in negativo sui conti dell’azienda.Resta, inoltre, il discorso dei diritti sindacali considerando la disparità, per gli interinali, in materia di salario accessorio e degli istituti di welfare.
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