Nell'inferno di Caivano sono i giorni dello sgomento e delle grida di aiuto. A farsi megafono del disagio delle famiglie costrette a vivere in una piazza di spaccio, camorra e violenza è la Chiesa. Il vescovo di Aversa Angelo Spinillo ha dichiarato che chiederà a Papa Francesco di visitare Parco Verde come segnale di vicinanza, per far sentire meno sola la comunità di fronte al degrado». L'iniziativa è stata accolta con favore anche da don Maurizio Patriciello, parroco di San Paolo Apostolo, che ha anche annunciato di aver ricevuto un messaggio dalla presidente della commissione Antimafia Chiara Colosimo (Fdi), pronta a venire a Parco Verde per mostrare la vicinanza dello Stato: «A coloro che hanno responsabilità di governo, voglio far vedere come qui si è costretti a vivere. Nel nostro Paese si trovano soldi per far fronte alle emergenze. Il Parco Verde è un'emergenza; qui la gente vuole solo la normalità».
Dalle strutture abbandonate alla malavita, fino alle mancanze delle famiglie, lo stupro atroce di Caivano ha scoperchiato il vaso di Pandora. «I giovani che compiono questi atti di violenza su bambine e ragazze non hanno il senso di cosa sia bene e cosa sia male - spiega Suor Anna Monia -, perché hanno dei gap morali incolmabili, dietro c'è sempre una famiglia assente e una scuola che vive in confusione, non riesce più a essere autorevole».
Sulla narrazione dei media interviene anche la penalista Clara Niola, legale di una delle cuginette abusate, che lancia l'allarme: «Le continue divulgazioni di notizie acuisce il rischio di vittimizzazione secondaria, che potrebbe compromettere la corretta rievocazione dei fatti». Un appello ad abbassare l'attenzione morbosa su un caso estremamente delicato.
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