Giampaolo Giorgio Berni Ferretti non ci sta. E dopo aver smascherato gli errori e ritardi del governo e del ministero della Salute – che hanno mal affrontato e mal gestito l'emergenza sanitaria nazionale causa pandemia di coronavirus – replica alle accuse di procurato allarme ricevute, quando in data 26 febbraio invitata Palazzo Marino e il governo centrale di Roma ad agire in modo ficcante a tutela della salute e della vita dei milanesi e degli italiani.
Come già raccontato nei giorni scorsi, l'avvocato e consigliere comunale del Municipio Uno di Milano per Forza Italia, ha presentato una denuncia-querela (presso la Procura della Repubblica meneghina) contro il premier Giuseppe Conte e il titolare del dicastero della Salute Roberto Speranza per il reato di epidemia. Ora l'esponente azzurro ricorda come le sue iniziative, e quelle partito, abbiano evitato che la città sotto la Madonnina si trasformasse in un'altra Bergamo.
A ilGiornale.it, infatti, racconta "come già in data 3 marzo presentavo con il gruppo in Municipio Uno una mozione urgente per chiedere la sospensione di Area C e le mascherine gratis per tutti i cittadini milanesi, ribadendo che l'emergenza sanitaria, che molti minimizzavano – oltre agli slogan di 'far Ripartire Milano' e agli aperitivi cavalcati dal sindaco Giuseppe Sala, e del segretario dem Nicola Zingaretti – necessitava invece di scelte, decisioni e atti concreti immediatamente. Alla negazione dell'urgenza del provvedimento, abbiamo continuato una forte azione plitica che ha portato alla chiusura di Milano". Di fatto salvandola per quanto possibile dall'impeto della pandemia di coronavirus. E aggiunge: "Ai no e alla sottovalutazione del pericolo ricevuti dalla giunta a trazione dem, insieme a tutto il coordinamento di Forza Italia a Milano abbiamo incominciato una durissima battaglia politica che ha portato alla prima chiusura di Milano il 13 marzo".E Ferretti ha qualcosa da dire proprio all'indirizzo del primo cittadino, che in risposta al suo allarme lanciato il 26 febbraio, chiedeva l'immediata riapertura di musei e biblioteche...
Nel mentre, insieme a Forza Italia, lavoravano per evitare la diffusione del contagio in città, con misure anche sul traffico come – oltre all'Area C – la soppressione del pagamento della sosta (strisce gialle e blu), la sanificazione delle strade di Milano, la richiesta di quarantena per i detenuti ai domiciliari. E ancora: "In consiglio di Muncipio ho richiesto la Flat Tax o quantomeno il riconoscimento della Lombardia come zona economica speciale, proposta che è stata appoggiata da Maria Stella Gelmini e Massimiliano Salini".
In tutto questo marasma di errori, Ferretti plaude al comportamento della comunità cinese di Paolo Sarpi (facente parte appunto del Municipio 1) a partire già dal mese di febbraio: "C'è chi ha puntato il dito contro la comunità cinese, arrivata ormai alla terza generazione, additandola come fosse costituita da untori. Ma sono stati i cinesi, in primis, ad agire concretamente contro l'epidemia-pandemia di coronavirus. Il 19 marzo, per esempio, stessa comunità cinese di Milano Municipio distribuiva le mascherine nelle cassette postali della zona; il 20 marzo donavano 20mila mascherine Ffp3 all'Ospedale Sacco, Fatebenefratelli, Buzzi e Macedonio Melloni: ecco, grazie a questa donazione i loro operatori sanitari hanno potuto continuare a lavorare in sicurezza". Ma non è tutto: "Il 24 marzo donavano anche 1.500 mascherine al sindacato Siulp delle forze dell'ordine".
Ferretti ci racconta poi del botta e risposta avuto con i servizi segreti: "Con un post su Facebook (riportato dall'Osservatore Meneghino, ndr) ho provocato, chiedendo cosa stessero facendo e se fossero dei mangiapane a tradimento. Mi hanno risposto loro stessi su Libero in data 19 marzo dicendo che avevano già avvisato il governo sui rischi del coronavirus e che l'esecutivo ha minimizzato…".
Settimane e settimane di duro lavoro apprezzate dal leader Silvio Berlusconi: "Un mese fa, durante una diretta su Facebook con Luigi Crespi, ho detto che 'non posiamo fermare un'epidemia creando una carestia'. Ecco, in serata il presidente ha ripreso e fatto proprio questo principio: ne vado molto orgoglioso".
Prima di salutarci, Ferretti ci spiega il senso profondo di tutto questo lavoro, ricordando l'esempio di Jan Palach: "Perché sono
e siamo andati contro tutti, controcorrente, rispetto al clima 'dell'aperitivo che scaccia la paura' che c'era? Perché un liberale è un liberale e si getta anche nel fuoco pur di rimanere coerente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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