È iniziato il conto alla rovescia per il piano di riaperture delle regioni italiane, che verrà deciso dalla cabina di regia del governo, composta dal premier Mario Draghi, dai ministri della Salute Roberto Speranza e per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, oltre che dai rappresentanti dei partiti di maggioranza. Nelle prossime ore, se i dati sui contagi saranno confortanti, dovrebbe essere dato il via libera allo spostamento del coprifuoco dalle ore 22 alle 24 per le regioni che ritorneranno in fascia gialla. Ciò potrebbe accadere già a partire da lunedì o, al massimo, dal 26 aprile. Di conseguenza verrà abolito anche il divieto di superare il confine regionale. Tutto questo accadrà mentre l’Unione europea accelera sul green pass per poter viaggiare liberamente in Europa.
Con il ripristino delle zone gialle, dall’inizio del mese di maggio dovrebbero essere garantite anche le riaperture a cena dei ristoranti e dei bar, con tavoli all’aperto, di teatri e cinema. A distanza di poche settimane, poi, si dovrebbe procedere alla ripresa delle attività per palestre e piscine. Un piano ambizioso che potrebbe essere anche anticipato se in questi giorni calasse il numero dei contagiati, dei ricoverati e dei morti per Covid-19. L’obiettivo è, prima dell’arrivo dell’estate, di abolire del tutto il coprifuoco, di permettere il ritorno a scuola di tutti gli studenti delle scuole superiori e di aprire gli stadi ad almeno mille tifosi. Di contro, il premier Draghi dovrebbe prolungare fino al 31 luglio lo stato di emergenza, anche perché la linea della prudenza non è mai stata abbandonata dal governo.
Le decisioni in arrivo sono legate all’indice Rt di trasmissione del virus, all'incidenza settimanale di nuovi positivi ogni 100mila abitanti, oltre che allo stato di avanzamento della campagna vaccinale. Le regioni, come riporta il quotidiano Il Messaggero, hanno avanzato le loro richieste. La principale, con il ritorno delle zone gialle, è la riapertura immediata dei ristoranti fino a sera (due metri di distanza tra i clienti al chiuso e almeno un metro all'aperto), con il coprifuoco alle 24 (non più alle 22). Se i dati lo consentiranno la proposta verrà accolta dal governo. Lo stesso varrà per palestre e piscine, cinema e teatri, eventi e spettacoli all'aperto. Se invece l'andamento dell'epidemia nell'ultima settimana non permetterà di allentare la stretta, il via libera riguarderà solo i ristoranti con dehors, cinema e teatri.
Per i bar dovrebbe restare la chiusura alle 18 con divieto di vendere bevande a chi non è seduto ai tavoli in modo da scongiurare l'effetto movida; mentre piscine e palestre, fiere ed eventi, dovrebbero attendere ancora due o tre settimane prima di ripartire.
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