Legittima difesa: soddisfatti Zancan e Birolo, i due commercianti rapinati

Soddisfatti i due commercianti vittima di rapine. Birolo, il tabaccaio che sparò a chi era entrato nel suo negozio di notte, ha detto: "Mi sento protetto". E Roberto Zancan, titolare della gioielleria di Nanto, vittima di un agguato di un commando di cinque uomini ha detto: "Questa legge? Meglio di niente"

Legittima difesa: soddisfatti Zancan e Birolo, i due commercianti rapinati

Sparò ai ladri che entrarono nel suo negozio, di notte."Mi sembra corretto che lo Stato e la magistratura siano più vicini al cittadino onesto e puniscano il criminale che si introduce in casa tua di notte", ha dichiarato all'agenzia AdnKronos Franco Birolo, che nella vita fa il tabaccaio a Civè, in provincia di Padova. Oggi, dopo l'approvazione al Senato della legge sulla legittima difesa, ha detto di sentirsi "più protetto". E ha aggiunto che la legge, che lui aspettava da tempo, "va a tutelare tutti i cittadini, nessuno escluso. Quando la magistratura ti permetto o ti dà maggiori spazi di reazione durante un'aggressione, questo va a beneficio delle persone perbene, che stanno a casa propria e hanno il dovere di difendere i familiari".

Birolo: "Mi sento protetto"

"Non si può correre il rischio di dover risarcire i delinquenti o i loro familiari, né si può permettere che i criminali possano accedere al rito abbreviato e ottengano gli sconti di pensa senza prima aver pagato per i danni che hanno causato", ha osservato il commerciante. Che conclude: "Non è assolutamente una legge che giustifica o sprona a sparare alla gente. Si spara quando si è in estrema difficoltà o in estremo pericolo".

Zancan: "La legge è il minimo che si possa fare"

Ha esultato anche Roberto Zancan, titolare della gioielleria di Nanto, vittima di un agguato di un commando di cinque uomini in cui, il 3 febbraio 2015, intervenne in sua difesa il benzinao Graziano Stacchio che, con un fucile legalmente denunciato, sparò e ferì a morte uno dei rapinatori. "È il minimo che si poteva fare. Piuttosto che niente, va bene anche questo", ha commentato Zancan. Secondo Zancan "la vittima prima era presa a bersaglio dai delinquenti e poi dal sistema, almeno adesso qualcosa può proteggerti, per questo dico che piuttosto che niente va bene anche questo". Concludendo, il gioielliere ha infine osservato: "Dal mio punto di vista sono stati troppo morbidi, perché si resta appesi alla discrezionalità di un giudice che deve valutare. Ma se uno entra di notte a casa mia e io reagisco, nessun giudice dovrebbe potermi indagare per capire quanto stato emotivo o turbamento psichico ho avuto in quel momento. Io lo so perché l'ho subito, l'ho vissuto. Chi sta dietro una scrivania non ha mai provato nulla. Dunque non può giudicarmi".

Le spese legali

Un'altra questione che il commerciante ritiene "discutibile" è quella legata al

rimborso delle spese legali, che dovrebbero essere garantite dallo Stato: "Noi non dovremmo neanche trovarcelo un legale, dovremmo essere difesi in automatico dallo Stato. O non verremo mai fuori dal sistema".

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