L'egoismo delle famiglie arcobaleno

L'egoismo delle famiglie arcobaleno

Credo sia giusto che i lettori abbiano una informazione corretta sulla questione che infiamma gli animi relativamente alla dizione padre, madre, genitore 1, genitore 2, genericamente genitore ecc... per i bambini che vengono iscritti all'anagrafe dei vari Comuni italiani. Innanzitutto rivendico a merito del governo Berlusconi, di cui facevo parte come sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla Famiglia, di aver presentato alle Camere uno storico disegno di legge, approvato poi pressoché all'unanimità, che riconosce pari diritti ai bambini nati fuori o dentro il matrimonio: sia ben chiaro pertanto che in Italia i bambini, in qualsiasi modo siano stati generati, hanno pari diritti, sia che nascano da coppie sposate, non sposate o vengano iscritti all'anagrafe dal padre o dalla madre biologici. Purtroppo, come dimostrano le polemiche di questi giorni, ci si fa scudo di presunti diritti violati dei bambini per sostenere una battaglia ideologica, totalmente contraria ai nostri principi costituzionali e alle leggi in vigore, per sdoganare il principio che due uomini (tramite l'utero in affitto) o due donne (una delle due inevitabilmente fecondata da un uomo) possano essere riconosciute dall'ordinamento come coppia di padri o di madri, mentre così non è, perché il partner nelle coppie omosessuali non è né il padre né la madre di quel bambino.

Non a caso, nel dibattito sulle unioni civili, il Parlamento esplicitamente stralciò la cosiddetta step-child adoption, cioè la possibilità di adottare un bambino da parte del partner del genitore biologico, con quest'ultimo ancora in vita, perché quel bambino è tutelato alla pari dei bambini nati da coppie etero sposate o non sposate. Purtroppo, un velenoso codicillo apparso improvvisamente sul testo delle Unioni civili, su cui il governo Renzi pose la fiducia, è sembrato essere una delega in bianco alle interpretazioni giurisprudenziali, dando la stura ad un caos giudiziario, con sentenze totalmente contraddittorie di Tribunali e Corti d'Appello, sulle quali le sezioni unite della Cassazione dovranno tra poco esprimersi.

Riassumendo: 1) le famiglie cosiddette Arcobaleno non fanno nessuna battaglia in difesa dei bambini, ma combattono per l'egoismo di adulti che vogliono imporre il principio che possano esistere per legge due padri e due madri «biologici».

2) Se un bambino è nato all'estero e portato in Italia da una coppia etero o omosessuale, di cui nessuno dei due partner è genitore biologico (in pratica comprato da terzi) va tolto alla coppia e dato in adozione;

3) se un membro della coppia, etero o omosessuale, è invece il genitore biologico, il bambino va registrato come figlio di quel genitore e gode in Italia dei diritti di tutti gli altri bambini, fermo restando che in Italia la pratica dell'utero in affitto È un delitto penalmente perseguibile.

Matteo Salvini non è dunque un «cavernicolo» se difende semplicemente il quadro Costituzionale e legislativo vigente ma, come ho fatto più volte notare, se non si modifica per legge il velenoso codicillo della legge sulle Unioni civili, i suoi rimarranno soltanto annunci senza seguito, scavalcati da sentenze creative, dalle

forzature dei sindaci Pd e 5 Stelle, e dal suo alleato, sottosegretario alle Pari opportunità, il grillino pro Gay Pride Vincenzo Spadafora, che rema in direzione diametralmente opposta a quella del ministro dell'Interno.

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