La Commissione europea ha inviato un'altra lettera al governo italiano sulla necessità di una decisa correzione del quadro di finanza pubblica e, dunque, della legge di Bilancio. si tratta di una sostanziale replica del documento inviato la scorsa settimana, ma questa volta l'argomento è maggiormente tecnico e meno politico. A scrivere, per ironia della sorte, è il direttore generale per gli Affari economici della Commissione, Marco Buti, al direttore generale del Tesoro e suo connazionale, Alessandro Rivera. «L'ampia espansione di bilancio prevista per il 2019 è in netto contrasto con l'aggiustamento di bilancio raccomandato dal Consiglio. Questa traiettoria di bilancio, unita ai rischi al ribasso per la crescita del Pil nominale, sarà incompatibile con la necessità di ridurre in maniera risoluta il rapporto debito/Pil dell'Italia», osserva il dirigente da Bruxelles.
In particolare, «il debito pubblico italiano rimane una vulnerabilità cruciale, un debito pubblico così elevato limita lo spazio di manovra del governo per spese più produttive a beneficio dei suoi cittadini» e «date le dimensioni dell'economia italiana, è anche una fonte di preoccupazione per l'area euro nel suo complesso». Sostanzialmente Buti preannuncia l'apertura della procedura di infrazione e chiede una sollecita risposta entro il 13 novembre che è anche il termine entro il quale il governo dovrebbe riscrivere interamente la manovra.
In quest'ottica assume un diverso significato il viaggio del ministro dell'Economia Tria a Berlino per incontrare il proprio omologo, l'inflessibile Olaf Scholz. Al centro delle discussioni la preparazione dell'Eurogruppo e dell'Ecofin che si terranno la settimana prossima a Bruxelles. Ufficialmente i temi affrontati sono stati la riforma dell'Eurozona e il completamento dell'Unione bancaria, ma in realtà il titolare del Tesoro ha cercato di spiegare (con non poche difficoltà) i dettagli della manovra sottolineando come sia puntata sulla crescita proprio per ridurre il debito del Paese. La Germania, nonostante la particolare fase di transizione politica, ha ribadito la necessità di azioni più incisive. Tanto più che Tria si è presentato nella capitale tedesca proprio nel giorno in cui l'Ista ha certificato il rallentamento del Pil italiano. E di sicuro a Scholz non saranno bastate parole come quelle del viceministro pentastellato Laura Castelli «Nella manovra c'è scritto in modo lineare che il debito diminuisce». In Europa non ci sono atti di fede.
E però è difficile anche sostenere la funzionalità di una manovra quando ancora non ne esiste un testo ufficiale. Al Quirinale non è ancora giunta sebbene oggi debba essere presentata alle Camere. «Non rivediamo alcunché, il 2,4% è quello - ha puntualizzato il premier Conte - è una manovra che non abbiamo improvvisato, ma abbiamo detto che è un tetto massimo». L'ipotesi di una diluizione delle misure principali, come la riforma della legge Fornero e il reddito di cittadinanza, potrebbe essere una via d'uscita. Se ne è discusso nel vertice convocato ieri sera a Palazzo Chigi cui Tria ha partecipato.
Non c'è ancora, ma del reddito di cittadinanza si sa già tutto.
Il professor Mimmo Parisi, consulente di Di Maio, ha detto che l'app per mettere in contatto domanda e offerta di lavoro dovrebbe essere pronta ad aprile quando partirà il sussidio. Intanto sulla concessione di terreni alle famiglie meridionali con almeno tre figli (vera novità della manovra) sono arrivate le critiche di Confcooperative e Coldiretti.
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