Ieri ho visto gli studenti festanti del movimento di questa fortunatissima ragazza Greta che promuove una nuova religione e un nuovo modo di sentire e consumare. Funziona come un orologio. Alla loro età forse sarei stato uno di loro. Ma alla loro età avevamo altri punti di riferimento, così come le precedenti generazioni fino ai giacobini, ai carbonari, alle convocazioni emotive di massa del fascismo e del comunismo, del maoismo e tutti gli altri «ismi».
Pensavo: sono persino carini, sia pure con l'aggravante dell'innocenza, e non posso certo odiarli o tentare di contrastarli con la parola. Allegri e invasati, seguono una moda fatta di nulla, ma di un nulla facile, oggi anche in comoda confezione spray. Unica obiezione: ma questi giovani hanno una pallida idea di quanto siano fortunati e di ciò che è stato loro risparmiato quanto a fame, angosce, umiliazioni, guerre, malattie e aspettativa di vita? No, naturalmente.
Ma proprio su questa ignoranza ben coltivata è fondato il nuovo ordine mondiale per cui si deve nascondere, ad esempio, che Groenlandia, Svezia e Antartide, fra il tempo di Carlo Magno e quello di Dante, erano terre di vigne e non di ghiacci.
E che il riscaldamento globale fa parte del ciclo dello stesso pianeta che dicono di amare, ma di cui sono esentati di sapere con dichiarazione ministeriale, che va benissimo al Pd, con cui si certifica che l'ignoranza, dopo la Dea Ragione illuminista, è oggi la nuova forza motrice della politica, e ovviamente degli affari.
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