di Enrico Michetti*
L a Pubblica amministrazione dovrebbe sorvegliare e custodire i propri immobili e le proprie risorse con la medesima cura del privato e dovrebbe ricevere il cittadino utente in maniera efficiente, puntuale e decorosa, in ambienti sicuri, puliti, ordinati, ed accoglienti, continuamente approvvigionati e resi idonei da un'attività logistica sempre al passo con le migliori soluzioni tecnologiche rinvenibili sul mercato. Purtroppo capita di frequente di essere accolti in locali pubblici affollati, con scarso personale a disposizione dell'utenza, spesso impreparato ed incapace, quindi, di offrire prontamente soluzioni. Talvolta il personale del tutto assente, come del resto ogni forma di indicazione impongono al cittadino utente delle vere e proprie peregrinazioni intuitive da un ufficio all'altro.
Il cittadino dovrebbe, al momento del primo approccio con il personale pubblico, avere tutte le informazioni necessarie per potersi muovere con fluidità evitando ricerche affannose, code interminabili e soprattutto il vagare inconcludente. E il vero passaggio epocale sarà pertanto, il transito da una amministrazione formale a una amministrazione funzionale.
Dall'esame delle copiose spese effettuate da alcune regioni specialmente nei servizi di accoglienza al cittadino e di approvvigionamento delle strutture amministrative ci dovremmo trovare dinanzi ad uffici super efficienti e con un numero di addetti al servizio dell'utenza davvero impressionante. Invece rinveniamo troppo spesso strutture spartane, in ambienti scarsamente manutenuti, in cui code e numeretti ancora regnano sovrani. Prima della qualità del servizio vengono le contrattazioni sindacali, le sacrosante garanzie come la maternità, legge 104, i permessi retribuiti che quando costituiscono un abuso pregiudicano irrimediabilmente il servizio pubblico. A ciò si aggiunga una distribuzione del personale spesso molto rigida ed altrettanto spesso coniata sulle esigenze quasi esclusive del lavoratore e non sulle esigenze prioritarie del lavoro e pertanto della prestazione. In tale contesto anche a fronte di importanti se non spaventose iniezioni finanziarie i risultati sono sconfortanti.
Chissà quando avremo una amministrazione pubblica in cui si inizi a pianificare in maniera efficiente ed armonica utilizzando le risorse, umane e non solo, nell'esclusivo interesse della qualità del servizio al cittadino. Ad oggi, tale speranza risulta lontana. Abbiamo purtroppo, ancora troppe spese, tanti privilegi per il personale pubblico, a fronte di servizi talvolta molto scadenti.*Presidente Fondazione Gazzetta amministrativa
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