L'Italicum approda in Aula, ma per la discussione solo una ventina di deputati

Inizia l'esame della legge elettorale. Presentate otto pregiudiziali dalle opposizioni: da Forza Italia due con voto segreto

L'Italicum approda in Aula, ma per la discussione solo una ventina di deputati

Finalmente l'Italicum arriva - tra le polemiche - all'esame dell'Aula della Camera. Ma per la discussione nell'emiciclo ci sono meno di 20 deputati.

Ai banchi del governo siedono il ministro Maria Elena Boschi e il sottosegretario Ivan Scalfarotto, mentre nei loro seggi ci sono tra gli altri Rosy Bindi e Roberto Speranza. C'è anche il relatore del provvedimento, Francesco Paolo Sisto (Forza Italia), presidente della commissione Affari costituzionali, che ha effettuato la propria relazione e ha concluso: "Sono particolarmente lieto di festeggiare il mio compleanno in Aula". Al termine del suo intervento ha ricevuto gli auguri della presidente della Camera, Laura Boldrini, che presiede la seduta.

Intanto sono otto in totale le questioni pregiudiziali presentate dalle opposizioni: tre da Sel, Lega e M5S, due da parte di Sel e M5S e altre tre sono state presentate da Forza Italia, che chiederà il voto segreto per due di esse, mentre sulla terza, invece, il voto segreto non è possibile in quanto si tratta di una questione procedurale. Le questioni verranno votate a partire da domani, al termine della discussione, prima di passare al voto degli emendamenti.

"Entriamo nel vivo e nel passaggio decisivo dopo oltre un anno e mezzo di lavoro serio e approfondito", ha detto il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, "Sappiamo che questo percorso è iniziato prima ancora che giurasse questo governo, anzi è iniziato con Napolitano. La legge attribuisce un premio di maggioranza che non è irragionevole o sproporzionato, perché attribuisce al massimo il 55%, ma che garantisce una possibilità più solida di portare a termine un programma di governo per la legislatura".

Anche nel Pd continua il braccio di ferro tra governo e opposizioni, tra maggioranza e minoranza del Pd.

Nonostante le numerose critiche all'interno del partito, Matteo Renzi è deciso ad andare avanti e sta pensando di porre quattro questioni di fiducia, una per articolo della riforma, con l'ok del Consiglio dei ministri che si riunirà domani.

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