Ci aspettano altre due settimane di lockdown. L'annuncio verrà fatto, come di consueto, con una conferenza stampa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in diretta tivù nel week-end. Venerdì o sabato, per non perdere l'abitudine.
Oggi, nella riunione tra il governo e i membri del comitato tecnico-scientifico, gli esperti sono stati molto chiari: per sconfiggere il coronavirus non possiamo mollare proprio ora che il contagio sta ralletando la sua corsa. Il governo, secondo la ricostruzione che ne fa l'HuffPost, teme tutto questo discutere della 'fase 2' possa indurre anche i cittadini ad essere meno rigorosi nel rispettare le misure di contenimento. Negli ultimi giorni, infatti, vi è stato un leggero aumento della mobilità delle persone, col rischio concreto che possano formarsi nuovi focolai. Il commissario Domenico Arcuri ha ammonito: “Attenti a illusioni ottiche, pericolosi miraggi, non siamo a pochi passi dall’uscita dell’emergenza, da un’ipotetica ora X che ci riporterà alla situazione di prima, nessun liberi tutti per ritornare alle vecchie abitudini”.
Il distanziamento sociale finirà solo con la fase 3
Insomma, nonostante la smentita di rito, pare plausibile che la tempistica per la fine di questa quarantena forzata possa essere quella indicata dal Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, ossia il 16 maggio. Nella migliore delle ipotesi, subito dopo il ponte del primo maggio, ma la differenza è di appena 12 giorni. Il governo ha deciso, dunque, di adottare la politica degli annunci ogni due settimane per paura che gli italiani non possano reggere dal punto di vista psicologico. Indicare un arco temporale più lungo, secondo il premier, sarebbe psicologicamente pericoloso e, allora, meglio continuare a intrattenere gli italiani con un appuntamento fisso ogni due settimane. L'una concessione che, probabilmente, verrà fatta subito dopo Pasqua sarà la riapertura di alcune fabbriche. “L’allentamento delle misure di distanziamento sociale, la riapertura degli uffici pubblici, quello sarà un terzo step”, spiega una fonte dell'HuffPost che ha partecipato alla riunione. “Per questo parlare di fase 2 significa solo indicare piccoli sblocchi per imprese e fabbriche, non impatta sulla maggior parte dei cittadini”, conclude.
Matteo Renzi spinge per 'riaprire'
Matteo Renzi, leader di Italia Viva, intervenendo nel corso della trasmissione di Rai3 Cartabianca, ha ribadito la sua posizione sulle riaperture: "L'onda di piena è passata ma il coronavirus rimarrà un problema di due anni. Torneremo alla vita di prima soltanto quando ci sarà il vaccino. Non possiamo tenere gli italiani in casa per due anni col reddito di cittadinanza". L'ex premier è stato anche molto puntuale sul ruolo che dovrebbero giocare gli esperti: "La politica deve ascoltare la scienza, ma senza nascondersi. I virologi ci devono dire come combattere il virus.
La scelta su come gestire la ripartenza spetta alla politica". Renzi ha, sunque, proposto "un protocollo per le 'richiusure' e ha concluso: "Se esce un nuovo focolaio, bisogna dare al decisore politico il modo per chiudere subito".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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