L'ultima promessa del governo si chiama Naspi. Si tratta di un sussidio universale destinato a un milione e 300mila precari. Insomma, estendere il sussidio di disoccupazione anche a coloro che oggi ne sono esclusi, ergo i precari. Per far ciò, secondo quanto scrive Repubblica, l'esecutivo ha in mente di stanziare un miliardo e mezzo di euro nella legge di Stabilità, da spendere nel 2015.
E poi, quando e se il Jobs Act entrerà a pieno regime nel 2016, eliminando tutti gli ammortizzatori sociali esistenti, rimarranno solo la cassa integrazione (per crisi congiunturali o strutturali recuperabili) e appunto la Naspi, la nuova Aspi, che sarà valida per tutti i lavoratori con almeno tre mesi di contribuzione nell'ultimo anno lavorato. Propositi che al momento sembrano solo annunci e che soprattutto non contemplano coperture economiche. Dove reperire i soldi per questa nuova misura? E a che prezzo?
Alcuni dubbi sono stati esternati anche da esperti del settore, come l'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano che si chiede: "Si tratta davvero di risorse in più o recuperate da un riciclo di quanto destinato alla cassa in deroga? E se fossero in più, cosa ci facciamo con un miliardo e mezzo? Poco. L'equivalente di un'indennità di 700 euro al mese lordi per un anno a 178.571 persone. Non basta". Gli ha fatto eco Carlo Dell'Aringa, sottosegretario al Lavoro nel governo Letta e deputato pd: " 538em;">Sarebbero sufficienti a coprire all'incirca 150 mila cocopro disoccupati, ora destinatari dell'una tantum simbolica, certo, se si vogliono tutelare anche le partite Iva a monocommittenza... Quelle sono tantissime, i soldi non basterebbero ". Insomma, il rischio che la coperta risulti troppo corta è già dietro l'angolo.
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