M5s, tutti contro Virginia Raggi: "Stavolta ha superato il limite"

Da Ruocco a Lombardi fino ad Appendino. I big del M5s ormai non tollerano più il sindaco di Roma, che "sembra eterodiretta" e "oscura le battaglie" del partito

M5s, tutti contro Virginia Raggi: "Stavolta ha superato il limite"

Litigano, litigano, litigano. I grillini bisticciano e si accapigliano, l'un contro l'altro armati. A spaccare il M5s, per oggi, è l'intervista che Virginia Raggi ha rilasciato ieri al direttore di Repubblica Mario Calabresi.

Il complotto dei frigoriferi con annesse risatine di mezza Italia, il linguaggio spigliato, la comunicazione diretta e senza freni. Una libertà che non piace affatto ai parlamentari romani del M5s, a partire dalle pasionarie Carla Ruocco e Roberta Lombardi.

Che hanno mal digerito la sortita del sindaco - evidentemente non sufficientemente concordata - sulla stampa nazionale. Tanto da prendere carta e penna e scrivere a Beppe Grillo (la missiva è della Lombardi, ndr): nel mirino finisce un'intervista che secondo la ex capogruppo alla Camera oscurerebbe la missione romana del Capo e la discussione del disegno di legge per dimezzare lo stipendio dei deputati.

"Come è stato possibile avallare una scelta tanto sbagliata, che mortifica il nostro lavoro? - scrive la Lombardi furiosa - Ora la comunicazione si assuma la responsabilità di questo passo falso." Sul banco degli imputati dunque salgono Rocco Casalino e Ilaria Loquenzi, che ieri sedevano in Parlamento con Grillo, anch'egli imbufalito per il pessimo tempismo della pubblicazione dell'intervista al sindaco.

Il leader cerca di gettare acqua sul fuoco, perché "non si può mollarla ora", ma promette che a gennaio ci sarà una verifica che non è esagerato prevedere si trasfomerà in una resa dei conti.

Furibonda, a quanto pare, anche la prima cittadina di Torino Chiara Appendino. Che, mal digerendo le critiche incassate dalla collega che siede in Campidoglio, ora le rinfaccia il sostegno esibito in pubblico quando la Raggi sembrava avere le ore contate, non più tardi di un mese fa.

Ora è cambiato (quasi) tutto, ma una costante rimane: le risse interne non abbandonano mai il M5s.

Ma domani, si sa, i diretti interessati, smentiranno tutto con un post su Facebook in cui si liquidano le ricostruzioni come "fantasie dei giornali di regime."

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