Ci siamo: il Movimento 5 Stelle è a un passo dalla scissione. Il livello dello scontro raggiunto è talmente alto da escludere una mediazione. Questa sera Luigi Di Maio formalizzerà l'addio e si porterà dietro le truppe. Si parla di almeno 35-40 parlamentari, anche se con il passare delle ore aumentano i potenziali componenti del futuro gruppo che potrebbe chiamarsi "Insieme per il futuro". L'obiettivo sarebbe quota 45.
Un nuovo gruppo?
Le strade del ministro degli Esteri e del M5S potrebbero dunque separarsi in maniera definitiva dopo i dissidi di fuoco che hanno spaccato il gruppo. L'Ansa riferisce che a Montecitorio si starebbero raccogliendo le firme dei deputati che si riconoscono come vicini a Luigi Di Maio per la costituzione di un gruppo parlamentare autonomo alla Camera. Al momento però non c'è un numero esatto di componenti, anche perché "potrebbero aggiungersi ulteriori indecisi dell'ultima ora".
Nel pomeriggio potrebbe emergere un quadro più chiaro con un numero definitivo. Si parla di circa 30 parlamentari che nei giorni scorsi hanno formato una sorta di coordinamento, ma i "dimaiani" sono convinti che si possa arrivare perlomeno al doppio dei numeri. Invece fonti vicine a Giuseppe Conte pesano la nuova anima in 20-25 grillini intenzionati a seguire Di Maio nella sua nuova avventura parlamentare lontano dal Movimento.
Quanto al Senato, viene spiegato che la questione numerica "è ininfluente". Per formare un nuovo gruppo infatti servirebbe un simbolo: "Che siano dieci o venti, la sostanza non cambia". A Palazzo Madama sarebbero "ben più di una decina" i senatori ad aver già firmato per la costituzione di una componente autonoma. Ma potrebbero sorgere dei problemi in merito al contrassegno.
I fedelissimi di Di Maio
Alla Camera i fedelissimi di Di Maio pronti a seguirlo potrebbero essere Gianluca Vacca, Sergio Battelli, Alberto Manca, Caterina Licatini, Luigi Iovino, Vincenzo Caso, Davide Serritella, Daniele Del Grosso, Paola Deiana e Filippo Gallinella. Al Senato potrebbero aderire alla nuova componente Fabrizio Trentacoste, Vincenzo Presutto, Primo Di Nicola, Antonella Campagna, Simona Nocerino, Leonardo Donno e Sergio Vaccaro.
Il doppio mandato
Il voto sul doppio mandato, previsto per fine giugno, potrebbe diventare un'arma attraverso cui mettere il bastone tra le ruote al ministro degli Esteri: non solo rischia di non potersi ricandidare con il Movimento 5 Stelle, ma potrebbe finire vittima di una mossa astuta che lo metterebbe all'angolo.
Era stato annunciato che tra pochi giorni si sarebbe tenuta una consultazione online per far decidere agli iscritti se mantenere o superare il limite del doppio mandato. Un pilastro storico del M5S che potrebbe essere confermato o finire demolito in base al parere della base grillina. C'è un però: come riferito dall'Agi, lo scontro in corso all'interno del Movimento potrebbe far slittare la data del voto sulla rete.
Fonti parlamentari dei 5 Stelle fanno sapere che la votazione online potrebbe essere congelata perché in questa fase, visti i duri botta e risposta, quello del doppio mandato appare un tema che può essere strumentalizzato.
Nulla è ancora confermato, ma i sospetti avanzano con il passare delle ore. Alla base ci sarebbe una motivazione precisa: in tal modo si vorrebbe evitare che Di Maio possa attrarre chi non rientrerebbe più in Parlamento. Ma tutto potrebbe rivelarsi inutile: Di Maio è a un passo dall'addio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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