Scricchiola e traballa la "panchina" di capo politico di Luigi Di Maio. La leadership di Giggino all'interno del Movimento 5 Stelle, non da oggi, è in discussione. Ma la disfatta elettorale in Umbria, dove i pentastellati si sono fermati al 7,4% è forse l'ultima goccia in un vaso già tracimante.
L'alleanza umbra con il Partito Democratico, oltre a essersi rivelata fallimentare, non è mai piaciuta né a gran parte della compagine, né a una larghissima fetta dell'elettorato M5s. E oggi presentano il conto.
Ecco perché oggi, all'indomani di una debacle clamorosa, Di Maio è sulla graticola. E nei mirino di tanti esponenti e parlamentari 5stelle. Come Paola Nugnes, Carla Ruocco, Barbara Lezzi, Mario Michele Giarrusso e Ignazio Corrao, giusto per citare i primi che si sono espressi in queste ore.
"Abbiamo bisogno di Alessandro Di Battista, di toglierci la giacca, uscire dal palazzo e lasciare le poltrone. Perché abbiamo perso la nostra identità", il parere dell’europarlamentare M5s, che critica aspramente anche la decisione di Di Maio di stringere il patto con i dem per le regionali umbre.
A Corrao, ha fatto eco la Ruocco: "Occorre rimettere in discussione la linea adottata e puntare sulle competenze, che nel M5s ci sono ma non sono utilizzate al meglio", il suo tweet. Dunque, molto duro Mario Michele Giarrusso: "Questo non è il Movimento 5 Stelle per cui abbiamo lavorato tanti anni e con tanta fatica…".
Infine, l'amaro giudizio di Barbara Lezzi: "Siamo sfuggiti alla responsabilità politica. Questo è un dato di fatto di cui tutti dovremmo farci carico.
Il movimento merita e ha bisogno, ora più che mai, della voce di tutti coloro che ci hanno sempre creduto, che lo hanno costruito e che lo hanno raggiunto negli anni. Nessuno sia escluso…".E quel nessuno sembra avere il nome e il cognome di Alessandro Di Battista.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.