“È molto triste dover constatare che una persona che ricopre un così elevato ruolo istituzionale si riduca a simili bassezze, rivelando scarsa capacità di controllare i nervi e profonda disonestà intellettuale”. Lo scrive sul suo sito Ignazio Marino, riferendosi al vicepresidente della Camera Roberto Giachetti, candidato renziano a sindaco della Capitale, che aveva accomunato l’ex primo cittadino della Capitale a Gianni Alemanno che ha dichiarato anche lui di voler votare Virginia Raggi al ballottaggio.
Marino:"Giachetti in malafede"
“Mettere in relazione me ed Alemanno significa essere in totale malafede ed essere mossi da un sentimento di ripicca, del tutto incompatibile tanto con il ruolo istituzionale che Giachetti ricopre, quanto con quello che si candiderebbe a ricoprire” scrive Marino che si domanda:“come potrà Giachetti evitare che si applichi a lui il metodo-notaio? Come potrebbe garantire di essere autonomo da Matteo Renzi, se lo stesso Renzi con me si è sentito in diritto di interrompere addirittura una consiliatura?”
"Con lui gli amici di Alemanno"
“Giachetti sa bene che io sono disponibile a votare per lui, ma lui deve ottenere da Renzi una lettera con la quale definisca esplicitamente un errore il ricorso al notaio contro di me e impegni il Pd a non ripetere mai più quell’errore”, ribadisce Marino che accusa il vicepresidente della Camera di scarso coraggio e di volerla buttare in rissa “dimenticando fra l’altro che se io mi fossi candidato lui a questo punto non sarebbe neppure al ballottaggio”.
Marino ricorda, inoltre di essersi “sempre rifiutato di fare accordi consociativi con la destra” mentre i consiglieri del Pd si sono uniti a quelli eletti con Alemanno e Marchini per cacciarlo e che questi sono “gli stessi che adesso lui candida nelle sue liste”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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