Il Pd lancia un segnale al Movimento 5 Stelle: vi ascoltiamo. Ma pone una condizione ferrea: dovete smettere di fare trattative parallele. In altre parole, il Pd vuole la prova che l'altro forno (quello con il centrodestra) sia chiuso davvero. "Ci confronteremo con il presidente Fico con spirito di leale collaborazione - scrive il segretario reggente del Pd Maurizio Martina - secondo il mandato conferitogli dal presidente Mattarella. Lo faremo con serietà e coerenza a partire da una questione fondamentale e prioritaria: la fine di ogni ambiguità e di trattative parallele con noi e con Lega e centrodestra. Per rispetto degli italiani, dopo 50 giorni di tira e molla, occorre su questo totale chiarezza".
Sembra una timida apertura da parte dei democratici, che in parte contrasta con il rigido niet posto da Orfini, Marcucci e Rosato (leggi l'articolo). È possibile che qualcosa stia cambiando? Oppure il Pd vuole solo tastare il terreno ed essere sicuro che i pentastellati chiudano la trattativa avviata da Di Maio, poi ufficialmente fallita? Staremo a vedere.
Quello che pare confermato è che il Pd è diviso: se una parte vorrebbe andare a sentire, e poi valutare, cosa propone il M5S, un'altra parte, fedele ai dettami di Renzi, non vuol saperne. O almeno sino ad ora ha mostrato questa linea. Resta da capire se la netta chiusura verrà confermata.
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