Martina: "Il Pd che ho in mente? Meno verticista e più vicino ai bisogni dei cittadini"

Il segretario del Pd, Maurizio Martina, annuncia il suo rogetto di riforma del Pd: "Mille progetti di comunità su tutto il territorio nazionale. I circoli diventeranno soggetti di servizio per i bisogni dei cittadini"

Martina: "Il Pd che ho in mente? Meno verticista e più vicino ai bisogni dei cittadini"

Come sarà il Partito democratico di domani? La discussione è in corso in seno al partito, in vista delle prossime elezioni europee e dell'opposizione al governo targato Lega-Cinque stelle. In un'intervista all'Huffington Post il segretario Maurizio Martina parla del suo progetto. Un partito che parta dal basso e sia "utile", più orizzontale e meno verticista, con "mille progetti di comunità" da sviluppare in un anno, promossi e coordinati dai circoli diffusi su tutto il territorio nazionale. Insomma il Pd vuole riportarsi in mezzo ai bisogni dei cittadini.

Martina ammette che il Pd non può limitarsi a guardare ciò che avviene: "Il termine della nostra sfida non può essere quello dell'attesa, dobbiamo lavorare dentro le loro contraddizioni (della maggioranza, ndr). Fare in modo che aumentino, esplodano, si rendano evidenti, dobbiamo essere soggetto attivo, provocare, infilarci negli spazi che abbiamo, sapendo che il lavoro che tocca fare non solo dentro la dinamica delle istituzioni, ma nella società".

Il rischio maggiore che il segretario del Pd vede per il Paese è questo: "Sarà presto chiaro che alcune scelte cruciali che questo Governo sta compiendo minano l'interesse nazionale: che si parli di dazi, o di riforme-controriforme del mercato del lavoro, o della collocazione dell'Italia nello scacchiere nazionale". E ancora: "L'Italia non può esporsi in questo passaggio delicatissimo dell'Europa come il grimaldello che usano altri fuori dal contesto europeo per far deflagrare il progetto Ue".

Ma cosa sono i progetti di comunità (almeno mille) che il Pd vuole lanciare? "I circoli del Pd diventano soggetti di servizio ai bisogni attorno a due grandi assi: la cura della persona e la cura del territorio. Ci sono già ovunque circoli che fanno questo. Penso a Roma a Tor Bella Monaca dove due giovani avvocate fanno lo sportello gratuito per la compilazione della modulistica del Rei, o alla Sicilia dove ci sono circoli che fanno assistenza sociale. Non so se hanno perso meno elettoralmente per questo, ma non è solo una questione di misura del consenso, è il vero cambio di pelle del Pd. Stare vicino ai bisogni delle persone sul territorio. Aprirsi alle esperienze civiche di base, all'associazionismo. La sfida di qui a un anno è ripartire da mille progetti di comunità, dove i nostri si organizzano e organizzano risposte ai bisogni".

Ma il Pd che futuro avrà come soggetto politico? "Non va sciolto o superato - assicura Martina -. Va riformato profondamente. Il "nuovo Pd" che voglio io parte dai mille progetti di comunità, parte dall'idea che nel territorio si torni a essere un soggetto che risponde ai bisogni dei cittadini. Con l'azione. Un Pd che è più movimento, più orizzontale e meno verticale. I circoli devono fare non solo tessere, ma progetti di comunità. Se non fai così, qual è la ragione di un circolo oggi? C'è un radicamento statico di una sezione che sta lì, autoreferenziale, con discussioni sono interne, magari verticalissime. È invece possibile un radicamento orizzontale che porta gli iscritti del tuo partito di quella comunità a fare cose. Non so l'effetto elettorale, ma bisogna mettersi in movimento, riorganizzare una funzione muovendo le cose, aggregando persone".

E sul fronte di internet, che vede M5S e Lega attivissime, cosa intendono fare i dem? "Se dovessimo solo scimmiottare quello che fanno gli altri avremmo già perso. Dobbiamo trovare il codice della nostra presenza sulla rete, per raggiungere i cittadini, che sia coerente e non ci snaturi. Le due facce del cambiamento sono da una parte un'idea più orizzontale, più aperta, più civica, che si misura con la sfida dei progetti di comunità e svolge un ruolo da protagonista attivo, la seconda faccia è questa. Organizzare la comunità, mettere insieme soggetti a fare delle cose insieme".

Martina cita poi alcuni esempi internazionali, che (forse) vorrebbe imitare: "La forza di Corbyn in Inghilterra non è solo nella sua capacità dialettica, ma in quello che c'è dietro un movimento che da anni fa questo tipo di politiche.

Sia con Alexandria Ocasio Cortez a New York, sia nella storia di En Marche in Francia, ci sono i semi di questo lavoro. In Italia questa mossa di rinnovamento la deve fare il Pd. Il Congresso è questo, poi c'è anche la leadership, che è cruciale, ma se non facciamo prima questo lavoro, non riusciremo a ripartire".

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