Martina: "Pronti alle vie legali per difendere la Rai"

Il segretario del Pd, Maurizio Martina, avverte la maggioranza: "Credo che non abbia le condizioni per forzare dal punto di vista giuridico. Se forza noi siamo pronti a percorrere qualsiasi via, anche quella legale, per tutelare le funzioni di garanzia di una grande azienda pubblica com'è la Rai"

Martina: "Pronti alle vie legali per difendere la Rai"

Il Pd alza le barricate sulla Rai. "Io spero che non facciano ancora forzature - dice al Gazzettino il segretario Maurizio Martina -. L'idea della lottizzazione che hanno avuto della funzione del presidente senza un profilo alto, riconoscibile e rassicurante è stata bocciata. Spero che adesso ragionino e non si facciano prendere dall'ansia di potere e di occupazione anche di cariche di garanzia come la presidenza Rai".

E se la maggioranza decidesse di restare ferma sulla nomina di Marcello Foa, il segretario dem avverte: "Io credo che non abbiano le condizioni per forzare dal punto di vista giuridico. Se forzassero, noi siamo pronti a percorrere qualsiasi via, anche quella legale, per tutelare le funzioni di garanzia di una grande azienda pubblica com'è la Rai".

"Fontana dovrebbe dimettersi"

Quella di Lorenzo Fontana contro la legge Mancino è "una gravissima presa di posizione da parte di un ministro che ha giurato sulla Costituzione e che dovrebbe dimettersi per quello
che ha detto. È l'ennesima provocazione - tuona Martina - anche per spostare l'attenzione da un altro fatto grave: l'attacco sui social network da parte di soggetti stranieri durante passaggi delicati della nostra vita democratica. E incredibile il silenzio del governo".

"Decreto Dignità, traditi commercianti e imprenditori"

Da Verona, dove ha incontrato alcuni rappresentanti del mondo imprenditoriale per un confronto sulle misure del decreto Di Maio, il segretario del Pd osserva: ''Artigiani, commercianti, piccoli e medi imprenditori.

Ho incontrato alcuni rappresentanti delle imprese molto preoccupati per le infrastrutture a rischio blocco, per le procedure sui contratti di lavoro più pesanti e a rischio contenziosi, per gli investimenti pubblici e privati che frenano, per l'aumento della precarietà. La distanza tra realtà e propaganda nelle scelte folli del governo è siderale. Serve presto l'alternativa''.

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