Parata del 2 giugno, Mattarella: "Valori del '46 ci guidano per un futuro di pace"

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella, arrivato all'Altare della Patria per le celebrazioni della Festa della Repubblica, ha deposto una corona davanti al Milite ignoto

Parata del 2 giugno, Mattarella: "Valori del '46 ci guidano per un futuro di pace"

“I valori che ci hanno unito il 2 giugno del 1946 continuano a guidarci per realizzare lo stesso desiderio dei nostri padri: dare alle future generazioni un'Italia in pace, prospera e solidale, in grado di assolvere a un ruolo autorevole e propulsivo all'interno di quella comunità internazionale che abbiamo contribuito a edificare". Il Capo dello Stato Sergio Mattarella, arrivato all'Altare della Patria per le celebrazioni della Festa della Repubblica, ha rivolto questo saluto agli “uomini ed alle donne delle nostre Forze Armate” e ha reso “omaggio ai tanti caduti lungo il difficile e sofferto cammino del nostro Paese verso la libertà e la democrazia”.

Il Capo dello Stato è arrivato a bordo della Lancia Flaminia del 1961, tradizionale vettura dei presidenti italiani, accompagnato dalla scorta d'onore formata da un drappello di corazzieri a cavallo, in alta uniforme. Dopo l'alzabandiera solenne presso l'Altare della Patria, Mattarella ha deposto una corona davanti al Milite ignoto. Presenti all'evento anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, il presidente del Senato Pietro Grasso, il presidente della Camera Laura Boldrini, il sindaco di Roma Virginia Raggi, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

“Le difficoltà che stiamo affrontando le minacce alla nostra sicurezza e al nostro benessere vanno sostenute con la limpida coscienza dei risultati raggiunti”, prosegue il messaggio inviato al capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano. Per Mattarella, in un mondo sempre più interdipendente come il nostro, “non potrà esservi vera sicurezza se permarranno focolai di crisi e conflitti; non potrà esservi vero benessere se una parte dell'umanità sarà costretta a vivere nella miseria”. Il presidente della Repubblica che, al suo arrivo è stato salutato dalla banda dell'esercito che ha suonato l’Inno d’Italia, ha ringraziato le Forze Armate per gli straordinari risultati raggiunti e per la loro professionalità e per “il modo costruttivo ed umano con cui hanno saputo interpretare i compiti quotidianamente svolti in Patria ed in tante regioni del mondo, non privi di rischi, sono alla base della stima e dell'affetto dai quali sono circondate”.

“Un ringraziamento particolarmente sentito - continua il capo dello Stato - va ai militari intervenuti con la Protezione Civile in soccorso alle popolazioni del Centro Italia, duramente e dolorosamente colpite. Il loro impegno testimonia ancora una volta la dedizione delle Forze Armate al Paese e ai suoi cittadini, dei quali sono nobile espressione”.

Ai soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri, di ogni ordine e grado ed in modo speciale a quanti in questo giorno di festa – ha concluso Mattarella - sono impegnati nei teatri operativi, giunga la gratitudine del popolo italiano e mia personale. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica!".

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