Non è andata giù al Partito democratico l'ultimo colpo di coda del sindaco dimissionario di Roma, Ignazio Marino.
Ieri sera, a sopresa, per sanare quella da lui definita "una situazione difficile creata non da nostri ritardi ma dalla necessità di rispettare una recente modifica legislativa inattesa e non conoscibile", Marino ha nominato il nuovo cda della Fondazione Musica per Roma, insieme a Provincia e Regione, tagliando i membri da 15 a 5.
"Le decisioni operate all'interno delle nuove norme che hanno ridotto a 5 i membri del Cda non sono state facili, ma abbiamo ciascuno per la sua parte compiuto scelte giuste e innovative. Ho firmato la nomina dei tre membri designati dal Campidoglio indicando Aurelio Regina presidente, José Ramòn Dosal Noriega e Azzurra Caltagirone", ha dichiarato il sindaco, suscitando non poca irritazione all'interno del suo partito.
Matteo Orfini, per tutta risposta, stamattina con un tweet ha sancito la definitiva rottura tra il Pd e l'amministrazione capitolina con delle parole al vetriolo:
A giudicare dalle nomine last minute, la grande guerra ai poteri forti si è fermata davanti ai cancelli dell'Auditorium
— orfini (@orfini) 22 Ottobre 2015
Parla di nomine "last minute" il commisario del partito nella Capitale, accusando il sindaco uscente in maniera per niente velata di aver abbandonato la tanto sbandierata
lotta ai poteri forti proprio davanti ai cancelli dell'Auditorium romano, facendo riferimento ai nomi proposti da Marino per il novo cda e che, probabilmente, non sono stati concordati con la dirigenza Pd.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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