Alle 8.30 del mattino entrano a scuola con la mascherina appesa all'orecchio. Dopo sei ore escono dalla prova che la mascherina nemmeno più sanno dove l'hanno lasciata. «No, non l'abbiamo tenuta addosso nemmeno un minuto».
I 520mila studenti della maturità affrontano il tema a volto scoperto e uno su cinque sceglie la traccia dedicata al mondo iperconnesso, che prende spunto dal libro «Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi senza spegnere il cervello» di Vera Gheno e Bruno Mastroianni. Il tema sull'importanza della musica - a cui è stato associato un brano di Oliver Sacks tratto da «Musicofilia» - viene svolto dal 15,8% degli studenti.
In generale i ragazzi si lanciano sulle tracce (apparentemente) più facili e vicine al mondo dei 18enni. Soprattutto di quelli che per due anni hanno trascorso più tempo in cameretta che altrove, che hanno vissuto più sui social che alle feste e che - tra siti e tv a pagamento - sono stati bombardati dai temi cari alla sinistra. Gli stessi suggeriti al ministero per la prima prova. Ci mancava giusto il tema sui diritti degli Lgbt ed il menù sarebbe stato completo. Clima e leggi razziali non riescono tuttavia a spazzare via del tutto i grandi classici, in particolar modo Giovanni Verga che, con la novella di Nedda, riscuote il 16% dei consensi. Piace poco invece la traccia su Pascoli con l'analisi della poesia «La via ferrata». Come previsto, non manca il tema dedicato al Covid (scelto dal 14%), proposto con una riflessione di Luigi Ferrajoli, ex magistrato ed ex editorialista del Manifesto, secondo cui la pandemia non è un evento isolato ma un fenomeno interconnesso con il cambiamento climatico. Visto che, secondo il giurista, il Covid-19 ha colpito indistintamente tutto il mondo, è ora per l'intera umanità di agire e ripensare le strutture economiche e sociali.
A confermare il legame a doppio filo fra le tracce e le tematiche politiche sono gli stessi big citati nei titoli. La traccia sui cambiamenti climatici (scelta dall'11,6%) viene proposta a partire da una riflessione del fisico premio Nobel Giorgio Parisi alla Camera dei Deputati. «Sono contento che sia stato scelto quel testo, che è significativo perchè ho scritto cose importanti sulla responsabilità dei governanti, che devono usare i fari della scienza, e sulla responsabilità dei cittadini. I giovani - ha aggiunto - hanno gli strumenti per incidere, intanto possono votare alle elezioni i partiti che sono sensibili alle tematiche ambientali, possono informarsi e capire che cosa sta succedendo all'ambiente perchè la conoscenza diretta è importante. Possono sensibilizzare i più grandi o coloro che non vogliono occuparsi delle tematiche ambientali, perchè purtroppo il grosso cambiamento climatico lo affronteranno loro».
Non si aspettava di finire fra i temi dell'esame di Stato Liliana Segre, scelta dal 18% dei ragazzi e divertita dal fatto che tra i maturandi ci fosse anche suo nipote (che però ha svolto il tema sulla musica). «Chissà cosa avrà pensato leggendo il nome della nonna nella traccia sulle leggi razziali». Il titolo del libro per cui la senatrice è stata citata è «La sola colpa di essere nati», saggio firmato assieme all'ex magistrato Gherardo Colombo. «È un segnale importante - spiega la Segre - sia per i ragazzi che ormai prendono tutte le loro notizie dai telefonini sia per i loro genitori, che al tempo della persecuzione non erano nati. E che spesso ignorano quanto accaduto. Simbolico poi - aggiunge - il fatto che proprio nelle ore in cui i ragazzi scrivono, si conclude il primo anno di lavoro della Commissione contro l'odio». Mentre i ragazzi sono alle prese con fogli protocollo e vocabolari di dei sinonimi e dei contrari, la Segre ottiene il voto - stavolta unanime - al documento dell'indagine conoscitiva sulla natura, cause e sviluppi recenti del fenomeno dei discorsi d'odio.
«Le tracce permettono ad ognuno di trovare la chiave di lettura della propria vita - commenta il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi - Verga parla di una persona colpita dalla malaria e l'incidente sul lavoro. La Segre parla del tema del razzismo, anche latente. Abbiamo voluto un tema sulla musica, che è la più sublime delle forme di comunicazione umana».
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