"La sanatoria dei migranti? Rilancia solo gli scafisti"

Dopo lo scontro di ieri alla Camera con Maria Elena Boschi, Giorgia Meloni rivendica il "diritto di criticare le lacrime della Bellanova". E sulla sanatoria dei migranti attacca: "Gli unici che ci guadagneranno sono gli scafisti"

"La sanatoria dei migranti? Rilancia solo gli scafisti"

Il decreto del governo "rilancia gli scafisti invece di rilanciare le imprese italiane". A criticare la regolarizzazione di 220mila migranti, questa la cifra stimata dai tecnici nella relazione allegata al "decreto rilancio", è Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia, reduce dal botta e risposta di ieri alla Camera con la deputata di Italia Viva, Maria Elena Boschi, sulle lacrime della ministra Teresa Bellanova dopo l’approvazione della sanatoria per gli stranieri irregolari rivendica le sue posizioni.

"Non c'entra niente il tema delle donne – attacca su Radio 1 - Maria Elena Boschi ha tentato di difendere una norma che per me è indifendibile, cioè la sanatoria indiscriminata per 600mila clandestini, che loro si vergognano di definire per quello che è e che continuano a chiamare regolarizzazione del lavoro sommerso". "Io non ho deriso le sue lacrime, io ho criticato le sue lacrime – chiarisce la Meloni - credo di avere il diritto di farlo, credo che un ministro italiano che si commuove per gli immigrati clandestini mentre ci sono milioni di italiani che piangono la notte di nascosto dai loro figli, abbia delle priorità sbagliate".

Ai microfoni di Radio Anch’io la parlamentare ha sostenuto che "è sbagliato che uno Stato dica a chi entra illegalmente che avrà tutto quello che vuole". "È un fatto di credibilità", attacca la Meloni. "Sono arrivati, li manteniamo a 37,5 euro al giorno, gli stiamo dando il permesso di soggiorno e il lavoro, domani gli daremo anche il reddito di cittadinanza e poi la cittadinanza", critica la leader di Fratelli d’Italia che osserva come la raccolta nei campi venga fatta "da immigrati regolari, che rispettano le nostre regole, mantengono le loro famiglie e poi tornano a casa".

La proposta, quindi, è quella di aprire "corridoi verdi", come hanno già fatto alcuni Stati europei, per far arrivare gli stagionali nonostante le restrizioni alle frontiere. Ieri a Pescara è arrivato il primo charter dal Marocco con 124 operai. Altri arriveranno oggi e domani da Casablanca e dall’India con i voli organizzati dal governo italiano su richiesta di Confagricoltura. L’organizzazione aveva chiesto già a marzo di attivare i corridoi verdi per far rientrare i braccianti stagionali che hanno un contratto con le aziende italiane.

Ma per la ministra Bellanova quello dei charter non è lo strumento adatto a risolvere il problema della mancanza di manodopera. "Bisogna avere le persone disponibili a salire su quei voli, bisogna sapere che ci sono costi di cui farsi carico e che, nel momento in cui arrivano queste persone in Italia da zone rosse, bisogna farsene carico e metterle in quarantena", aveva detto nei giorni scorsi. Secondo la Meloni, però, così si rischia di mandare un messaggio sbagliato.

"Perché dobbiamo dire a gente che rispetta le nostre regole: hai perso il posto di lavoro perché lo diamo a qualcuno che è entrato illegalmente?", commenta. "È ovvio – conclude - che domani gli scafisti faranno più soldi di ieri".

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