Meloni smaschera Calenda: "Cosa ha fatto in poche ore..."

È scontro tra Meloni e Calenda perché il leader di Azione critica (da mesi) il Pd e allo stesso tempo conferma il sostegno a Gualtieri

Meloni smaschera Calenda: "Cosa ha fatto in poche ore..."

Giorgia Meloni e Carlo Calenda, ora che la partita per diventare sindaco di Roma entra nel vivo più che mai, non risparmiano gli attacchi reciproci. Tutto questo perché il leader di Azione, forte del suo 20%, ha annunciato che al ballottaggio per il prossimo sindaco di Roma voterà Roberto Gualtieri, candidato del Partito Democratico. E lo farà nonostante per mesi abbia reso noto che non avrebbe dato indicazioni di voto ai suoi elettori e, soprattutto, lo appoggerà nonostante tutti gli attacchi che ha scagliato contro il Pd.

Anche sulle colonne de Il Giornale.it, Calenda, a chi gli ha fatto notare che Letta lo ha avvertito del fatto che se non avesse aiutato Gualtieri sarebbe stato dalla parte dei "fascisti di Fanpage", ha risposto: "Hanno sempre questo unico argomento: se non ti sottometti, sei un fascista. Io voterò Gualtieri". Una risposta a dir poco bizzarra. Un altro attacco (l'ennesimo in questi mesi di campagna elettorale) nei confronti del Partito Democratico che - sostiene - non ha argomenti. Ma allo stesso tempo sostegno incondizionato per Gualtieri.

La leader di Fratelli d'Italia per questo non ci sta. E attraverso un post su Facebook al veleno lo incastra: "Calenda si smaschera da solo nel giro di poche ore e svende al Pd i voti degli elettori di centrodestra che, credendo alla sua panzana dell'alternativa alla sinistra, hanno in buona fede votato per lui - continua sempre la Meloni - Il gioco è stato scoperto: l'unico modo per contrastare questa sinistra bugiarda e opportunista è sostenere Enrico Michetti sindaco".

La risposta di Calenda

Non si è fatta attendere la risposta del leader di Azione il quale, sempre attraverso i social, ribadisce la volontà del suo partito di non allearsi con nessuno e che, anche nel caso in cui vinca Gualtieri, siederanno all'opposizione. Di certo non lo farà Calenda in persona dal momento che ha già annunciato che tornerà a fare l'europarlamentare. Eppure, il candidato sindaco non arrivato al ballottaggio, dopo anni di politica alle spalle e dopo aver preso il 20% a Roma con un'unica lista civica, dovrebbe essere in grado di capire che l'affermare, a titolo personale, che voterà Gualtieri, è già un'indicazione di voto più che palese. Soprattutto nel tempo dei social dove per arrivare ai propri elettori basta un click. E che non basta dire che si siederà all'opposizione.

Sempre lui ha poi consigliato alla Meloni di "non fare la fenomena" e di "dare retta a Silvio". Che sia un occhiolino non troppo velato a Forza Italia? Probabilmente sì dal momento che, sempre su Il Giornale, non ha risparmiato apprezzamenti ai moderati e critiche al duo Salvini-Meloni.

"Dubito che Berlusconi voglia svendere il lavoro politico di una vita in cui ha saputo raccogliere enormi consensi a due ragazzini litigiosi e incapaci di governare come Meloni e Salvini", conclude Calenda.

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