La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha parlato ad Assisi, dove le è stata conferita la 'Lampada della pace'. "L'Italia attraversa una fase politica delicata, e qui non voglio entrare, ma noi in Germania vogliamo risolvere con voi i grandi problemi, le sfide della nostra epoca". Una delle sfide indicate è quella dell'accoglienza dei rifugiati africani. "Non dobbiamo pensare solo al nostro benessere ma bisogna affrontare le cause della fuga, dell'esodo. Non abbiamo mai avuti così tanti rifugiati. E il grande compito è quello di occuparci dei loro problemi nella ricerca di una soluzione. Se vogliamo vivere in pace - ha osservato ancora - con i nostri vicini dobbiamo occuparci anche dei problemi degli altri, cercare di risolverli''.
"Il nostro compito è creare un futuro in Africa, noi europei che abbiamo fatto tanti danni nel continente con il colonialismo dobbiamo aiutare perchè i Paesi d’origine possano offrire un futuro ai loro giovani". Ribadendo l’impegno all’accoglienza, la leader tedesca ha sottolineato però che "l’integrazione non è una strada a senso unico. C’è bisogno di persone disposte ad aiutare nell’integrazione dei rifugiati" ma "coloro che arrivano devo imparare certe cose» e «noi dobbiamo cercare di immedesimarci in loro". Per la Merkel "la società deve essere aperta, esempi nella storia ci dicono che i muri non hanno aiutato".
Merkel si è soffermata, poi, sul futuro politico del Vecchio Continente: "L’integrazione europea è un progetto di pace senza pari". Impegnarsi per la pace, ha aggiunto la leader tedesca, vuol dire "accettare la diversità" e avere rispetto. "La pace è fragile, bisogna evitar ei conflitti e impegnarci sempre".
La Merkel dedica una riflessione anche al caso Iran. "Dopo l’uscita degli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare la situazione è ancora più tesa. Seguiamo gli eventi tra Iran e Israele, tenendo conto che la sicurezza di Israele fa parte della ragion di stato tedesca". La cancelliera ha poi ricordato il conflitto in Siria, "una delle maggiori tragedie umanitarie", ribadendo che bisogna "adoperarsi di più per la risoluzione" della guerra.
Un pensiero lo ha rivolto anche alla Siria. "Si sta verificando una delle maggiori tragedie umanitarie dei nostri tempi. La metà degli abitanti è in fuga all'interno e all'esterno del Paese. Queste persone hanno bisogno di una luce di speranza che ancora non si vede". Quello nel Paese mediorientale è, a suo avviso, "un conflitto di interessi regionali". "Si pensa troppo poco alla gente che ne vive le conseguenze'', ha affermato Merkel. "La crisi in Siria e nei Paesi vicini ce lo ricordano: la pace non è scontata. Molto spesso la gente si stacca da questo cammino. Uno che invece persevera è il presidente Santos (il capo di Stato della Colombia, Juan Manuel Santos, è presente ad Assisi, ndr) che ha raggiunto la pace nel suo Paese".
"Quello che succede in Ucraina dell’Est ci preoccupa - ha aggiunto la cancelliera tedesca - ogni notte ci sono violazioni della tregua, ogni giorno perdita di vite".
I frati di Assisi hanno chiesto alla cancelliera tedesca di "chiamare a raccolta le forze civili dell'Europa" e di "convocare persone e governi capaci di rinunciare a interessi particolaristici, privilegi e miopi esercizi di sovranità per un orizzonte di unità che sappia valorizzare le differenze e perseguire un destino di pace e di sviluppo per il mondo".
E' questo il compito che il custode del Sacro convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, ha affidato alla Merkel, consegnandole la lampada della pace di San Francesco per la sua opera a favore della "pacifica convivenza dei popoli".
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