Michele Santoro in una lunga intervista al Foglio parla del prossimo appuntamento elettorale del 4 marzo. Il "teletribuno" di fatto analizza la campagna elettorale e soprattutto sottolinea il ruolo del Cavaliere nella sfida per le politiche: "Berlusconi è come me, cioè una specie di vecchio saggio che si aggira sulla scena con l'aria di chi si chiede: 'Che devo fare?'". Poi traccia un profilo di Berlusconi che in è sempre più protagonista di questa campagna elettorale: "Il Cavaliere è stato molto abile a fare un gioco per lui inusuale: aspettare che gli altri sbagliassero. Anche le sue interviste sono apparse molto ragionevoli. Da uno che ha la testa sulle spalle. Ha detto cose sagge. Anche se ora, piano piano, stanno venendo fuori i suoi limiti". Che fai lo rivaluti? E' una notizia. "Ma figuriamoci se lo rivaluto. Ovviamente no".
Il conduttore di "M" poi parla degli ultimi 25 anni in cui di fatto si sono alternati governi centrodestra e di centrosinistra: "Penso che negli anni del berlusconismo imperante eravamo finalmente una società nella quale esistevano due grandi partiti a confronto. In una logica dell'alternanza. Il problema è che entrato in crisi Berlusconi questo magma non si è solidificato. L'opposizione non ha partorito un'idea di governo che ci portasse a diventare una democrazia compiuta. Così la crisi dell'opposizione, e la crisi di Berlusconi, ci hanno portato dove siamo". Infine commenta la situazione attuale: "Nel momento più basso forse mai raggiunto dalla classe dirigente.
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