Migranti e rom: cattolici allo scontro sulle politiche di Salvini

I cattolici si dividono ancora. Due distinti documenti: uno di sostegno alle politiche di Matteo Salvini, l'altro contrariato e ammonente. Lo scontro tra chi "ci sta" e chi "non ci sta"

Migranti e rom: cattolici allo scontro sulle politiche di Salvini

Che molti cattolici non fossero d'accordo con le politiche sui migranti promosse da Matteo Salvini era chiaro da tempo. Risultava meno pronosticabile, invece, che si arrivasse a un vero e proprio scontro di documenti.

Migrazionisti e sostenitori del leghista stanno dando vita a numerosi botta e risposta sul tema dell'accoglienza. Durante queste settimane molti ecclesiastici hanno commentato la svolta restrittiva dell'esecutivo guidato dal professor Giuseppe Conte con preoccupazione e commenti ammonenti: il cardinal Ravasi, durante il "caso Aquarius", ha citato il vangelo su Twitter. "Ero straniero e non mi avete accolto". Il cardinal Montenegro ha voluto sottolineare che è Gesù ad arrivare migrando attraverso un barcone. Monsignor Bettazzi è stato più diretto: ha preso carta e penna e ha indirizzato una missiva al presidente del Consiglio. Il tema di fondo è sempre lo stesso: l'Italia - dicono - non deve abbandonare quell'umanitarismo che l'ha sempre contraddistinta. E i porti devono rimanere aperti.

Poi lo scontro è arrivato sul piano documentale. Pax Christi, il movimento cattolico internazionale per la pace fondato da don Tonino Bello, ha diramato un comunicato al termine del consueto incontro annuale. "Noi non ci stiamo" è la titolazione esplicativa di un appello che mira a contestare "affermazioni e scelte - hanno scritto - che minano le fondamenta della dignità umana e della convivenza civile". Per i sottoscrittori del documento "alcuni ministri di questo governo hanno provocato un’alluvione di paure, risentimenti, odii e violenze che rischia di travolgere le coscienze di tutti noi: la contrapposizione tra poveri italiani e stranieri, come falsa soluzione di fronte al fenomeno della povertà". Il nome di Matteo Salvini non compare mai. Il riferimento al leader leghista è da considerare implicito. I firmatari, che per lo più sono laici, hanno definito la chiusura dei porti una "scelta ipocrita". Il linguaggio utilizzato sarebbe "violento" e "mistificatorio". La misura proposta di censire le popolazioni rom e sinti, ancora, evocherebbe "le leggi razziali di 80 anni fa". E più in generale la solidarietà sarebbe finita per essere considerata "un crimine, piuttosto che un valore da promuovere".

Gli appellanti non sono preoccupati solo per la situazione dei migranti, ma estendono il piano del ragionamento alla portata complessiva della linea dura introdotta da Salvini. Restizioni e linguaggio a causa dei quali sarebbe nata un' "alluvione" in grado di alimentare "un clima di crescente intolleranza" e di suscitare "comportamenti violenti, xenofobi, razzisti e omofobia". Insomma: parole che non lasciano spazio a interpretazioni di sorta. Ma non tutti i cattolici la pensano così. Un contrappello, infatti, è stato pubblicato nella mattinata di oggi su Stilum Curiae, il blog del vaticanista Marco Tosatti. "E invece - titolano questi altri - noi ci stiamo". Con una serie di argomentazioni elencate punto per punto. "Noi invece ci stiamo - hanno specificato, tra le altre questioni sollevate - perché non possiamo restare inattivi ad osservare come scriteriate politiche immigratorie non aliene peraltro da probabilissime connotazioni affaristiche, rischino di provocare una serie di conseguenze negative sia sul piano dell’allarme sociale, sia sul livello dei salari, sia sulla qualità dei servizi erogati dallo stato, sia ovviamente sul benessere psicofisico degli immigrati che quasi sempre transitano da una condizione di povertà all’altra senza nulla risolvere dei problemi che li hanno indotti ad emigrare". Ma chi ha sottoscritto questo secondo documento? "Un gruppo di cattolici cattolici". Niente nominativi, quindi, al termine del testo.

Dalle voci raccolte in questi minuti, però, pare che l'elenco dei firmatari stia per essere pubblicato. Le persone interpellate parlano di un insieme di "cattolici non bergogliani". Anche in questo caso dovrebbe trattarsi soprattutto di laici. La finalità di questo contrappello è chiara: "A differenza di quanto sostenuto nella lettera pubblicata da Pax Christi dal titolo "Noi non ci stiamo" - si legge sempre sul blog di Tosatti - altri laici cattolici riguardo la questione immigratoria, invece ci stanno nel senso che condividono le decisioni prese a questo proposito da taluni ministri di cui non temiamo di fare nomi e cognomi: il ministro Salvini e il ministro Toninelli in particolare". Sui migranti, così come già accaduto per le questioni dottrinali, sembrano esistere almeno due sensibilità.

Una più vicina a Papa Francesco e alla tesi per cui l'accoglienza sia da considerare sempre necessaria. Una "tradizionalista" o "conservatrice", che dir si voglia, schieratasi dalla parte degli "antimigrazionisti". Cattolici che "ci stanno" contro cattolici che "non ci stanno".

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