«Stop al traffico privato nel Quadrilatero della moda, ci saranno telecamere, lavoreremo per eliminare i posteggi su strada, voglio dare un messaggio chiaro sulla circolazione nel centro nell'ultima parte del mio mandato, non entrate perchè non riuscirete a parcheggiare». E «se ci saranno più limiti magari i milanesi prenderanno un taxi in più». Il secondo messaggio, quello con cui il sindaco di Milano Beppe Sala ha cercato ieri di ingraziarsi i tassisti sul piede di guerra per l'arrivo di mille nuove licenze, rende bene l'idea della Milano esclusiva targata Pd, sempre più città per ricchi. «Non sono contro le auto ma contro il traffico incontrollato» si è giustificato lanciando un pacchetto mobilità in sei punti. Delle licenze taxi si è detto, del progetto di attivare Ztl e isole pedonali che sfrattino le auto da via Montenapoleone e dintorni entro i primi sei mesi del 2024 pure (con calma, arriveranno le deroghe per far arrivare i clienti top fino all'ingresso delle boutique) ma sono altre le misure che colpiranno nel vivo famiglie e commercianti. E non è un'illazione visto che il Comune conta di incassare 20 milioni in più all'anno. É in arrivo la «stangata Area C», l'aumento del ticket di ingresso per entrare nella Cerchia dei Navigli (in pratica il centro storico di Milano), dal 30 ottobre passerà da 5 a 7,5 euro al giorno. I residenti nella Ztl che, esauriti i 40 pass gratuiti all'anno, dovranno pagare non più 2 ma 3 euro al giorno. E Sala avverte che dai primi mesi del 2024 «si pagherà anche nel weekend e festivi, ormai gli ingressi sono pari ai giorni feriali», esentati in questo caso almeno i residenti del centro, per tornare a casa dopo una gita fuori porta la domenica non dovranno attingere al «bonus». Con Area C la giunta Pd incassa già 30 milioni all'anno, salirà almeno a 45.
L'altra batosta in arrivo riguarda la sosta a pagamento. Nella Cerchia dei Bastioni (centro e semicentro) si paga già 3 euro all'ora tra le 8 e le 19, poi cala fino a mezzanotte, e la tariffa rimarrà invariata. Ma entro ottobre dal mattino fino alle 19 si potrà sostare per una durata massima di due ore consecutive, «per garantire a tutti il principio della rotazione» sostiene Sala, per rendere la vita impossibile a chi lavora traduciamo noi. In periferia si pagava finora dalle 8 alle 13 (1,20 euro all'ora) e la giunta ieri ha allungato fino alle 19, sabato compreso. A pagare i 3/4 milioni in più all'anno stimati saranno soprattutto i pendolari ma «saranno penalizzati i negozi di vicinato che ancora resistono in zone meno servite dai trasporti pubblici», a sottolinearlo è pure un consigliere della Lista Sala.
Dopo una serie di incidenti con ciclisti investiti e uccisi da mezzi pesanti, dal primo ottobre scatterà infine lo stop alla circolazione in Area B (che copre il 72% del territorio) per i mezzi senza sensori per la rilevazione dell'angelo cieco nello specchietto. Nella prima fase riguarderà i mezzi pesanti oltre le 3,5 tonnellate, «i più rischiosi». Chi ha un contratto di acquisto potrà circolare fino all'installazione e comunque non oltre il 31 dicembre 2024, la scadenza slitterà di un anno per i mezzi più leggeri. Confcommercio Milano boccia Sala su tutta la linea: «L'aumento di Area C e l'estensione nei weekend inciderà sull'attrattività. Le imprese assorbono i rincari fin quando possono poi ci sono ricadute sui consumatori».
Idem «la sosta per tutta la giornata anche in periferia compreso il sabato». E anche sull'angolo cieco il segretario generale Marco Barbieri avverte: «Sono stati inseriti i bus turistici, non potranno più entrare in città senza questa dotazione».
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