A Milano e Cortina le Olimpiadi "degrillinizzate"

Ok alla candidatura delle due città senza Torino. L'ira della Appendino: "Incomprensibile"

A Milano e Cortina le Olimpiadi "degrillinizzate"

Roma - Nel progetto inedito a cinque cerchi dell'Italia, dal tridente si passa alla coppia. Sarà infatti il ticket Milano-Cortina a tentare la corsa olimpica del 2026, definita dal presidente della Fisi (la Federazione Italiana Sport Invernali) Roda «la grande opportunità per il definitivo rilancio della montagna italiana».

Il Coni ha rotto gli indugi in considerazione della posizione di Torino di sfilarsi dalla candidatura a tre e ha inviato una lettera al Comitato olimpico internazionale nella quale si ufficializza la candidatura a due città. «Dovevamo necessariamente dare un segnale, mercoledì (domani, ndr) partiamo per la sessione Cio di Buenos Aires - ha sottolineato il presidente Malagò -. Presentiamo un progetto innovativo, in linea con le linee-guida dell'Agenda 2020 e con le nuove norme, che includerà non solo le città di Milano e Cortina ma anche le loro rispettive Regioni, Lombardia e Veneto, entrambe già pronte a supportare la candidatura e a fornire le garanzie».

Economiche, si intende, visto che il Governo ha confermato il suo supporto solo politico. «Non metteremo un euro nè per i costi diretti nè per quelli indiretti», ha ribadito ieri il vicepremier Di Maio. Dopo l'eventuale accettazione della candidatura italiana che avverrà senza problemi all'inizio della prossima settimana (Stoccolma, Calgary e Erzurum le uniche avversarie rimaste in campo al momento), ci sarà tempo fino all'11 gennaio per presentare il piano di coperture finanziarie. Qualche dubbio è stato già avanzato dopo che proprio il Veneto ha rinunciato ai Mondiali di ciclismo del 2020 perchè non è riuscito a garantire i 6 milioni di euro necessari per organizzare la manifestazione. Ma i Governatori Fontana e Zaia hanno dato assicurazioni sull'impegno delle proprie Regioni. «La candidatura Milano-Cortina ha valore internazionale con una visibilità unica», così il presidente del Veneto. Giovedì alle 12 a Venezia ci sarà una prima riunione operativa tra una delegazione del Coni (guidata da Diana Bianchedi) e i rappresentati istituzionali di Milano (Fontana e il sindaco Sala) e Cortina d'Ampezzo (Zaia e il primo cittadino Ghedina) per iniziare a mettere a punto il progetto economico.

Immediata la reazione della esclusa Torino, che con il sindaco Chiara Appendino, ha chiesto che il Coni porti in votazione anche il dossier della sua città: «La nostra candidatura è ancora in campo, quella Milano-Cortina è incomprensibile, si tratta di andare a costruire ed edificare dove non ci sono gli impianti». «Tutto mi si può dire tranne che non siamo stati pazienti, disponibili o sostenitori del fatto che Torino fosse della partita - la replica di Malagò -. Da parte del Coni, nulla di ostativo, anzi. Abbiamo un Consiglio nazionale per il 26 ottobre e tra l'altro è la carta olimpica che impone, se ci sono due o più candidati, che si debba votare. Il problema è che Torino da sola senza le garanzie del Governo non è voluta andare avanti. Ma se c'è questa volontà del voto massima disponibilità».

«Se c'è una possibilità di recuperare, senza Torino, un ruolo per le montagne torinesi, la Regione c'è», continua a ripetere il Governatore del Piemonte Chiamparino. Ma la partita piemontese sembra ormai chiusa da quando il Governo ha affossato l'ipotesi del «tridente».

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