Milano è sotto choc. Donna sgozzata al parco: "Ha reagito alla rapina"

Era a spasso con il cane, il killer ha sferrato una coltellata. Poi ha svuotato la borsetta

Milano è sotto choc. Donna sgozzata al parco: "Ha reagito alla rapina"

La lama fredda del coltello che le penetra nel collo, il gelo del mattino appena nato, quello del manto erboso e delle foglie accanto a una panchina del parco Litta su cui si è accasciata piano piano, vicino alla sua borsetta svuotata, per poi ricadere definitivamente a terra. Mentre la sua vita priva di ombre se ne andava via, strappata per poco o nulla, così, in pochi decisivi attimi, il solo flato di calore vero che ha accompagnato gli ultimi respiri di Marilena «Milena» Negri è stato quello di Liz, il cane di razza Beagle che la donna ogni mattina, prima di andare a messa nella vicina parrocchia di Santa Giustina, portava a passeggio nel parco. La cagnetta, che la pensionata 67enne amava tanto e che le ha leccato senza sosta il viso sempre più pallido, sempre più lontano da questo mondo, è purtroppo l'unico testimone vivente del suo assassinio. A notare la poveretta già riversa a terra è stato un passante, pure lui residente nel quartiere e al parco con il proprio cane. L'uomo ha pensato a un malore e solo una volta raggiunta la Negri ha visto che perdeva sangue. Liz a quel punto ha cominciato a ringhiare contro lo sconosciuto e il suo quattro zampe, al punto che l'uomo, dopo aver avvertito il 118 con il cellulare, ha dovuto afferrare il guinzaglio e legare la Beagle, sempre più agitata, alla panchina. E ha tentato poi, purtroppo senza successo, di rianimare la poveretta, seguendo telefonicamente le indicazioni degli operatori del primo intervento.

Milena Negri è stata uccisa ieri a due passi da casa sua, poco prima delle 7.30, in viale Affori e nell'omonimo quartiere a Nord di Milano, all'interno del parco Litta Modignani. È spirata mentre la caricavano sull'ambulanza: la coltellata che le hanno sferrato, forse in maniera accidentale durante una colluttazione seguita a uno scippo, non era profonda e non le ha causato una vera e propria emorragia. Solo l'autopsia, prevista nelle prossime ore, stabilirà la vera causa del suo decesso, non si può escludere che alla pensionata abbia ceduto il cuore per lo choc. Gli investigatori della mobile, diretti da Lorenzo Bucossi e coadiuvati dal pm Donata Costa, procedono per omicidio volontario a carico di ignoti. Si pensa a una rapina finita male ma c'è chi ipotizza che dietro una serie di fatti violenti avvenuti da agosto in avanti in zone possa esserci dietro un'unica mano, la mano di un «mostro».

L'assassino, ancora sconosciuto, è stato sicuramente ripreso dalla telecamera del Comune posizionata a pochi metri davanti alla panchina dove c'è stata l'aggressione, una sorta di corridoio erboso dove la 67enne portava il cane ogni mattina. Secondo le prime indiscrezioni l'occhio elettronico avrebbe immortalato l'omicida mentre assaliva la signora Negri per poi fuggire. Non senza prima però averle svuotato la borsetta, trovata accanto alla poveretta che indossava però ancora dei gioielli, tra cui diversi bracciali. Pare che dalle immagini non si riesca a vedere in faccia il suo assassino.

Riservata, curata ed elegante, Milena Negri veniva da una famiglia di albergatori originaria dell'Aprica, in provincia di Sondrio, ma viveva ad Affori da almeno 40 anni. La donna era vedova e lascia tre figli, due maschi e una femmina. Quest'ultima, a cui è stato affidato il cane Liz, abita con il marito in via Novaro 8, nello stesso bel palazzo rosso dove viveva la madre vedova.

Dopo aver perduto in un incidente stradale fa una decina di anni fa il marito Alberto Manfredi, Milena Negri aveva contratto l'alopecia che la costringeva a portare la parrucca che indossava anche quando è stata uccisa, insieme a un paio di legging, un giaccone e una gonna.

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