Il militare ucciso a Centocelle: caccia a un pregiudicato tunisino

Avrebbe le ore contate l'assassino di Danilo Salvatore Lucente Pipitone, il caporal maggiore dell'Esercito pestato a morte in strada a Roma

Il militare ucciso a Centocelle: caccia a un pregiudicato tunisino

Avrebbe le ore contate l'assassino di Danilo Salvatore Lucente Pipitone, il caporal maggiore dell'Esercito pestato a morte in strada a Roma.

Gli uomini della squadra mobile hanno in mano un identikit. Sarebbe quello di Mohamed Abidi, nato il 7 marzo 1990 in Tunisia. Il tunisino era detenuto fino al 4 aprile 2018 per spaccio di sostanze stupefacenti. L'ultimo atto presso l'Ufficio Immigrazione di Roma che lo riguarda risale al 2013. Ma nel curriculum vitae del nordafricano c'è anche altro. Nel 2015 era stato accusato di aver fatto parte, insieme a due connazionali, di aver picchiato e violentato alcune prostitute nel quartiere di San Giovanni. Ma dall'accusa di violenza sessuale e rapina aggravata in concorso era stato assolto.

Lo straniero sarebbe stato visto fuggire da via dei Sesami con un complice su una Fiat 500 Abarth: le telecamere hanno ripreso la targa dell'auto e gli investigatori hanno scoperto che era stata presa a noleggio proprio dallo straniero. Il movente del delitto, avvenuto nella notte tra venerdì e sabato, è ancora oscuro, anche se non è escluso che sia avvenuto al culmine di una lite stradale o si tratti di rapina finita male, anche se la vittima aveva addosso cellulare e portafogli.

«Ho difeso Mohamed Abidi nel 2017 quando era a Regina Coeli per una piccola quantità di hashish, ma quando un anno dopo è stato scarcerato da Rieti, dove era stato trasferito, è andato in Francia e da lì non ho più avuto sue notizie - ha raccontato l'avvocato Antonino Lastoria -. Secondo me non è il tipo da commettere un gesto tanto efferato, è sempre stato molto remissivo con me, una persona tranquilla». Ora potrebbe utilizzare documenti falsi per coprire la fuga.

Il militare, 44 anni, originario di Marsala sarebbe stato colpito con un colpo al volto, che lo avrebbe fatto crollare a terra, battendo violentemente la nuca. A chiamare i soccorsi erano stati alcuni passanti, poi sentiti dagli uomini della squadra mobile. Arrivato al Policlinico Umberto I, il 44enne è morto poco dopo. I familiari, giunti a Roma dopo aver saputo del decesso di Danilo Salvatore, domenica hanno dato il via libera all'espianto.

Il sindaco di Marsala (Trapani), Massimo Grillo, e il presidente del Consiglio comunale, Enzo Sturiano hanno espresso dolore per la fine del caporale, che negli ultimi anni prestava servizio al Celio: «In questo momento così difficile siamo vicini ai suoi familiari e, in particolare, al papà Vito, conducente di scuolabus comunali, alla mamma e ai fratelli».

Parole d'affetto anche dal ministro della Difesa Guido Crosetto, che lo ha abbracciato simbolicamente a nome dell'Esercito Italiano e si è detto commosso dalla decisione dei suoi cari di donare gli organi del militare sottolineando «che con il suo ultimo gesto d'amore e d'altruismo contro la violenza subita ha voluto servire il Paese ancora una volta».

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