Il ministero valuta il siero Oxford per gli over 65. Oggi il summit con le Regioni: "Regole comuni"

Allo studio l'uso delle scorte di siero. In gioco anche gli ambulatori Inail

Il ministero valuta il siero Oxford per gli over 65. Oggi il summit con le Regioni: "Regole comuni"

Allargare la platea dei destinatari di Astrazeneca anche a chi ha più di 65 anni, fino agli 80. Uniformare le categorie prioritarie per tutte le regioni con l'ipotesi di procedere per fasce d'età. Allineare la macchina del commissario straordinario all'emergenza con la Protezione Civile e il servizio sanitario nazionale.

E poi la questione delle scorte: si deve o no mantenere il 30 per cento delle dosi disponibili per il richiamo o puntare a dare la prima dose al maggior numero di persone possibile? Anche su questo fronte si cercherà di dare un orientamento comune per tutte le regioni. Infine l'ipotesi di utilizzare i presidi che esistono all'interno delle aziende per le vaccinazioni. Potrebbe entrare in gioco anche la rete degli ambulatori Inail.

Sono molti i temi che saranno affrontati oggi fra due tavoli. Quello più tecnico della Commissione tecnico scientifica dell'Agenzia del farmaco, Aifa, sul vaccino AstraZeneca e quello più politico coordinato dal ministro degli Affari Regionali, Mariastella Gelmini, con il ministro Roberto Speranza, il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, il commissario straordinario all' emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, le Regioni, i Comuni e le Province Italiane.

L'obiettivo è quello di accelerare il più possibile le vaccinazioni per arginare la diffusione del virus e soprattutto delle varianti più contagiose.

Già oggi potrebbe arrivare il via libera, sollecitato dal ministro Speranza, al vaccino Astrazeneca anche per chi ha più di 65 anni, fino agli 80. Allo scopo di non lasciare scoperta una fascia d'età considerata comunque ancora ad alto rischio. Ieri è arrivato l'ok per gli over 65 dalla Germania anche perché sono stati pubblicati studi che dimostrano l'efficacia di questa profilassi anche per i più anziani nel proteggerli dalle forme più gravi.

«In questo momento la priorità sono i vaccini - avverte il ministro Gelmini- Dobbiamo sincronizzare la macchina dell'emergenza e il grande lavoro delle Regioni. Sto lavorando in questa direzione. Serve una cornice nazionale, occorre un potenziamento della logistica e servono soprattutto regole chiare. Per cambiare passo c è bisogno dell'impegno di tutti».

In aprile si dovrebbe finalmente superare la carenza delle dosi ma visto che in molte regioni la macchina delle vaccinazioni fatica ad ingranare ora l'obiettivo del governo è essere pronti a partire con la vaccinazione di massa non appena ci sarà la disponibilità: sono attesi circa 60 milioni di dosi.

Molta attesa per il via libera al vaccino Janssen, Johnson & Johnson, dose unica, che dovrebbe essere autorizzato da Ema tra poche settimane. Per l'Italia ci sono 7 milioni di dosi.

Per la strategia a lungo termine si punta alla produzione in territorio Ue.

Ieri il ministro dello Sviluppo, Giancarlo Giorgetti, ha incontrato il commissario Ue al mercato interno Thierry Breton. Si punta alla nascita di un polo italiano per la produzione di sieri con un investimento di 500 milioni di euro. «Le aziende italiane sono pronte», assicura Giorgetti.

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