Miozzo pronto per il Copasir: "Cosa volevano i russi in Italia"

Fissata per martedì 12 aprile l'audizione dell'allora coordinatore del Cts Agostino Miozzo

Miozzo pronto per il Copasir: "Cosa volevano i russi in Italia"

Si continua a discutere in merito alla missione sanitaria effettuata dai russi in Italia nel 2020, quando il nostro Paese si trovava a fronteggiare la prima terribile ondata di Covid. Malgrado le dichiarazioni dell'allora premier Giuseppe Conte, che ribadisce la totale natura sanitaria dell'intervento russo, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) intende proseguire con le indagini, e la prossima settimana verrà ascoltato Agostino Miozzo, al tempo coordinatore del Comitato tecnico scientifico.

Secondo quanto riferito dalle principali agenzie di stampa, l'audizione è prevista per martedì 12 aprile alle ore 15. Non è escluso che anche altri personaggi collegati alla vicenda possano essere ascoltati. Come al solito, le audizioni del Copasir sono secretate.

Le indagini del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica si sono rese necessarie anche a causa di quanto affermato dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini, che all'epoca non fece mistero di nutrire qualche dubbio in merito alla natura della missione russa, tanto da ridurre le unità degli operatori russi da 400 a 104 e porre fine al tutto nel maggio 2020.

Il sospetto di alcuni è che il contingente russo arrivò in Italia per questioni di intelligence, piuttosto che sanitarie. Tutto è ancora da dimostrare, e ovviamente certe affermazioni non hanno fatto piacere a Mosca, che ha attaccato il ministro della Difesa, definito un “falco anti-russo".

Martedì prossimo sarà Miozzo a fornire la propria versione dei fatti al Copasir. "Dicevano di avere un mandato preciso, quello di bonificare le strutture pubbliche. Noi gli abbiamo detto che dovevano andare dove diciamo noi, non dove volevano loro. La nostra necessità era la bonifica di rsa e strutture sanitarie", è quanto riferito sino ad ora dall'ex coordinatore del Cts, come riportato da Ansa. E ancora: "Abbiamo messo dei paletti e sono sicuro che questo contingente non si è mosso liberamente in Italia".

Ascoltati a loro volta dal Copasir, i direttori di Aisi e Aise hanno assicurato che la missione russa si svolse sempre sotto il pieno controllo dei militari italiani, tuttavia si sprecano le ipotesi di possibili obiettivi di spionaggio, come le basi militari di Aviano e Amendola.

Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, tuttavia, vuole proseguire con le indagini, e non è detto che dopo Miozzo possa essere convocato qualcun altro, come l'allora capo di Stato Maggiore della Difesa, il generale Enzo Vecciarelli, e l'ex Comandante di vertice interforze, il generale Luciano Portolano.

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