Monodose, difende dai sintomi gravi al 100%. Johnson&Johnson: 7,3 milioni di dosi ad aprile

Si temono ritardi nelle consegne. E già aggi potrebbe arrivare l'ok dall'Aifa

Monodose, difende dai sintomi gravi al 100%. Johnson&Johnson: 7,3 milioni di dosi ad aprile

Monodose, efficace al 67 per cento per il contagio. E addirittura al 100 per cento rispetto ai sintomi gravissimi del Covid19, quelli che portano all'ospedalizzazione e al decesso. Non solo. Questa profilassi si è rivelata efficace anche contro la variante sudafricana al 57 per cento. Ma le fiale purtroppo non arriveranno prima della fine di aprile.

Ieri l'Ema, l'Agenzia europea del Farmaco ha dato il via libera all'immissione in commercio al vaccino Janssen, l'azienda americana di proprietà della Johnson&Johnson. L'autorizzazione condizionata è per tutti i cittadini con più di 18 anni.

Una buona notizia nel giorno in cui nubi nere si addensano sulla profilassi Astrazeneca. Ma anche se saranno brevissimi i tempi di approvazione da parte dell'Agenzia del Farmaco italiana, Aifa, che si riunisce già oggi per dare l'ok, resta l'incognita sui tempi di consegna delle dosi che comunque nel piano sono previste in arrivo soltanto nel secondo trimestre di quest'anno. Attese 7,3 milioni di dosi entro giugno e poi una fornitura totale di 27 milioni di dosi entro la fine del 2021. Ma come già era accaduto per Pfizer e Astrazeneca si stanno rincorrendo voci ed indiscrezioni su possibili ritardi nelle consegne, per ora smentite dall'azienda che però è già in ritardo per le consegne Usa per problemi di produzione.

L'Ema dunque sulla base della valutazione del comitato per i medicinali per uso umano ha ritenuto che i dati in merito alla sperimentazione di questo antidoto siano sufficientemente solidi per soddisfare i criteri richiesti di efficacia, sicurezza e qualità. Janssen è il quarto vaccino raccomandato in Europa per prevenire le infezioni da Covid19.

«Ora abbiamo uno strumento particolarmente utile perché si tratta del primo vaccino monodose», osserva il ministro della Salute, Roberto Speranza. E anche per il ministro degli Affari regionali, Mariastella Gelmini si tratta di «una bellissima notizia».

Lo studio clinico ha coinvolto 44mila e come di consueto a metà dei volontari è stata somministrata una singola dose di vaccino e a metà soltanto un placebo. Lo studio ha rilevato una riduzione del 67% del numero di casi di Covid19 sintomatici dopo 2 settimane nelle persone che avevano ricevuto la monodose rispetto alle persone che avevano ricevuto il placebo. Di lieve entità gli eventi avversi: dolore al sito di iniezione, mal di testa, stanchezza, dolori muscolari e nausea.

Janssen si basa su un adenovirus modificato con l'aggiunta del gene della proteina spike Sars Cov2: il gancio con il quale il coronavirus entra nelle nostre cellule.

Con l'inoculazione del vaccino il nostro sistema immunitario si attiva, impara a riconoscere la proteina spike come estranea, produce anticorpi e attiva le cellule T (globuli bianchi) per bersagliarla. Quindi grazie al vaccino l'organismo sarà pronto a difendersi dal coronavirus in caso di contatto. L'adenovirus sul quale si basa la profilassi non può riprodursi e non causa malattie.

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