Nel dibattito sul Mes, che sa facendo litigare un po' tutti, è intervenuto a gamba tesa anche Mario Monti. Sì, perché il senatore a vita ha voluto commentare la querelle in atto prendendosela con Giorgia Meloni e Matteo Salvini e anche il Movimento 5 Stelle.
Ma facciamo un passo indietro. Il meccanismo del Fondo Salva Stati ha spaccato la maggioranza giallorossa e anche lo stesso Partito Democratico, visto che non tutti i dem sono favorevoli all'attivazione del Mes, come il titolare del Mef Roberto Gualtieri e il suo vice Antonio Misiani. In tutto questo si aggiunge la posizione del premier Giuseppe Conte, anch'egli contrario agli aiuti, ma disponibile all'apertura.
Ecco, questo è il quadro. E in questa cornice l'economista ed ex presidente del Consiglio, ospite della trasmissione radiofonica Un giorno da pecora su Radio Uno, se la prende soprattutto con i due leader dei partiti d'opposizione Fratelli d'Italia e Lega, accusandoli di aver contribuito a rappresentare all'opinione pubblica il Mes come un mostro. Lui che il Mes lo firmò quando era inquilino di Palazzo Chigi nel 2012, anche se, dice, "il testo era sostanzialmente quello del governo Berlusconi".
Queste le parole del presidente dell'Università Bocconi: "Negli ultimi mesi è stato creato il mostro-Mes ed è stato scatenato contro gli avversari specialmente sui social media. Se di colpo Salvini, Meloni e il M5s, dovessero convincersi che a certe condizioni il Mes è una cosa della quale vale la pena approfittare, non riuscirebbero a cambiare posizione, perché ormai il mostro lo hanno scatenato e penso che sarebbe molto difficile fermarlo. Quando si scatenano i mostri poi dopo è molto difficile far prevalere la ragione".
Dunque, nel prosieguo della chiacchierata da etere con il format radiofonico Rai, Monti conferma che se ora si ritrovasse nuovamente a capo dell'esecutivo, lui il Mes lo attiverebbe senza pensarci troppo. "Se fossi alla guida del governo italiano guarderei con esasperata attenzione quali sono le condizionalità e auspicherei che fosse posta la condizione che i soldi vengano utilizzati solo per le spese sanitarie, anziché per il sesto finanziamento ponte ad Alitalia".
In ultima battuta, disquisendo sulla possibilità che le condizioni previste attualmente dal Fondo Salva Stati possano – in un futuro
prossimo o anteriore – rappresentare dei vincoli assai stringenti per il Belapese, Monti mette le mani avanti: "Ecco, per questo motivo il testo andrebbe letto con molta, ma molta attenzione prima di firmarlo…".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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